Dopo un sette a zero casalingo non si può rimanere su una panchina. Delio Rossi non indietreggia: «Io non mi dimetto», naturalmente, ma Palermo brucia.
È il dopopartita più rovente degli ultimi anni, lo 0-7 subìto dall'Udinese lascia il segno, il presidente Zamparini non ha dato segni di incertezza: «Rossi dovevo licenziarlo già a gennaio, resta all'uno per cento, ha distrutto questa squadra».
Ma Delio Rossi ha messo subito la faccia davanti alle telecamere: «Ho sbagliato tutto, le colpe sono mie ma le dimissioni non fanno parte del mio carattere, sono un combattente».
Riesce anche a dare una propria interpretazione della partita che a Palermo ricorderanno in eterno: «Non mi aspettavo che l'Udinese ad un certo punto si fermasse, nel calcio bisogna fare gol, non mi aspettavo qualcosa di diverso. Ha vinto l'Udinese maramaldeggiando. Assolvo i ragazzi, quello che è successo significa che non ho preparato bene la partita. Penso che non ci siano sette gol tra noi e loro, quindi non sono stato bravo. Sono rimasto anch'io dopo la fine a prendermi i fischi con i ragazzi, me li meritavo, ma bisogna analizzare la situazione e non fustigarsi. Questa squadra ha 40 punti, è salva».
Zamparini intanto pensa al suo 30esimo allenatore, già contattato Giuseppe Papadopulo al Palermo dal 2005 al 2006.
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