Natale Conti
da Palermo
Il Palermo ha giocato la partita della vita e lha vinta. La Fiorentina, che pure al Barbera difendeva un quarto posto che vale la Champions, ha subito per almeno 55 minuti i rosanero. Poi preso il gol, allottavo del secondo tempo, la squadra viola si è svegliata, riversandosi nella metà campo dei padroni di casa. Non ha avuto fortuna, ha sbagliato moltissimo, non ha avuto la stessa grinta del Palermo che pure non aveva traguardi altrettanto importanti da perseguire. Una gara, strana, dicevamo, che ha avuto un dodicesimo protagonista, il pubblico di casa che ha pressoché impedito a Toni di toccar palla sommergendolo sotto una continua valanga di fischi. Fischi probabilmente per troppo amore ma che hanno fatto male a Luca. E lattaccante negli spogliatoi di questo si è lamentato.
La prima vera svolta della partita al primo minuto di recupero del primo tempo quando Jorgensen va via sulla destra e crossa alla perfezione per Toni. La palla salta lultimo difensore rosanero ed è sulla testa di Toni. Luca quei gol non li sbaglia. Novantanove volte su cento da quella posizione fa gol. Ma si realizza la centesima ipotesi e la palla supera Agliardi e si stampa sulla traversa. Un brivido per il Palermo, che ringrazia santa Rosalia che dalla cima del monte Pellegrino protegge la città, ma anche il segno che la giornata non sarà delle migliori per i gigliati. Allottavo della ripresa arriva infatti il gol di Di Michele: lazione parte dalla difesa, dove Rinaudo ferma un evanescente Jimenez e rilancia su Brienza che va via a Pasqual e verticalizza per Di Michele. Il fantasista rosanero è pronto allappuntamento, sposta la palla di quel tanto che serve a superare Lobont e indirizzare la sfera alle sue spalle.
Il gol è come una frustrata per la Fiorentina che da quel momento inizia un vero e proprio assedio alla porta rosanero difesa da un attentissimo Agliardi. Al 44 Toni dà a Jimenez una di quelle palle che chiedono solo di essere messe dentro, ma la mezza punta cicca. Èil segno di una giornata stregata. Una giornata che però qualcosa ha detto.
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