Cronaca locale

Armi e droga nascosti nell'ovile: arrestati due pastori

I carabinieri di Butera hanno arrestato due pastori mazzarinesi che avevano nascosto armi nell'ovile e la droga all'interno di una credenza

Armi e droga nascosti nell'ovile: arrestati due pastori

Un vero e proprio arsenale nascosto nelle campagne del nisseno. A Butera, i carabinieri e i militari dello squadrone eliporto cacciatori di Sicilia, hanno arrestato due pastori mazzarinesi, Salvatore e Luciano Lo Monaco, di 41 e 49 anni. I due sono stati trovati in possesso di un vero e proprio arsenale di armi tra cui un fucile semiautomatico, una carabina, una pistola scacciacani modificata e persino una balestra, oltre che a centinaia di munizioni di vario calibro. Sia le armi che le munizioni erano tutte nascoste all'interno di un magazzino adiacente all’abitazione e presso un ovile riconducibile ai due.

I militari, così, dopo una prima perquisizione, hanno esteso le indagini anche al resto dell'immobile, attirati soprattutto da una credenza. All'interno c'erano numerosi contenitori per alimenti intrisi di polvere bianca. L'intuito dei carabinieri non si è rivelato sbagliato. Dento il mobile, infatti, c'erano nascosti 11 grammi circa di cocaina, oltre che due bilancini di precisione e diverso materiale atto al confezionamento della droga. A queto punto i carabinieri hanno sequestrato la droga e l'hanno inviata per le analisi ai laboratori specializzati. Il più giovane dei fratelli, cioè Salvatore, ha raccontato al gip che alcune armi le aveva trovate per caso in campagna e in paese. Per i due mazzarinesi, assisti dall'avvocato Carmelo Terranova, il gip del Tribunale di Gela ha disposto gli arresti domiciliari.

Qualche giorno fa gli uomini della guardia di finanza di Catania avevano scoperto un altro arsenale nascosto all'interno di due serbatoi seppelliti nella sabbia del lido Le Capannine ad oltre due metri di profondità. Le fiamme gialle hanno ritrovato l'arsenale dopo l'arresto di un uomo e le relative indagini che hanno portato alla sua cattura. Poco meno di un mese fa, il nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania aveva arrestato, all'interno del lido balneare, proprio il titolare del lido Le Capannelle, Salvatore Raciti di 36 anni. Da qui si erano sviluppate varie indagini che hanno anche portato alla perquisizione e, quindi, al rinvenimento di un ingentissimo quantitativo di armi. Le fiamme gialle sono intervenute anche con gli escavatori per portare alla luce due serbatoi in cui erano custodite le armi. All'interno c'era un vero e proprio mini-arsenale. Le armi erano sigillate singolarmente. E, spiegano i militari, "le accurate modalità di conservazione lasciano desumere la necessità, per i possessori delle armi, di un loro pronto utilizzo".

Dentro i serbatoi c'erano 24 pistole di vari modelli; 6 fucili (semiautomatici, a pompa, doppiette a canne mozze); una mitragliatrice e un kalashnikov. Le armi presentano tutte l'abrasione della matricola. Trovate anche 3.000 cartucce di vario calibro (tra le quali munizioni da guerra e alcune simili a quelle in uso a forze di polizia); materiale d'armamento vario costituito da cinturoni, fondine, caricatori di munizioni e kit pulizia armi. Informata la procura della Repubblica di Catania del rinvenimento, sono stati disposti immediati approfondimenti tesi ad accertare l'effettivo possessore della porzione immobiliare dove si nascondeva l'arsenale.

Sono in corso approfonditi accertamenti sull'effettiva titolarità del terreno in considerazione del fatto che i proprietari formali hanno dichiarato di non avere da anni la gestione di fatto, tanto da aver avviato anche dei contenziosi in sede civile.

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