Cronaca locale

I soldi del partito finivano nelle sue tasche: scatta sequestro e denuncia

Un dipendente di Sicilia Futura, si sarebbe appropriato di somme versate dall’Assemblea Regionale quale contributo in favore della compagine parlamentare. Oltre alla denuncia per l'uomo è scattato anche il sequestro di un immobile

I soldi del partito finivano nelle sue tasche: scatta sequestro e denuncia

Si sarebbe appropriato - approfittando del suo lavoro - di soldi appartenenti al gruppo parlamentare dell’Ars "Sicilia Futura". I finanzieri del 2° nucleo operativo metropolitano di Palermo, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dall’Autorità giudiziaria, con il quale è stato disposto un sequestro preventivo d’urgenza, nei confronti di un dipendente del partito Sicilia Futura.

Le indagini, hanno dimostrato che il dipendente pubblico – 66 anni di Palermo – agevolato dall’incarico di addetto ai pagamenti e quindi con accesso diretto ai conti correnti del partito, si è appropriato, senza alcuna autorizzazione, di 25 mila euro versati dall’Assemblea Regionale quale contributo in favore della compagine parlamentare.

A seguito della segnalazione inoltrata dalle fiamme gialle alla procura della Repubblica, il pm titolare dell’inchiesta ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza dei beni per un valore corrispondente alle somme destinate al partito, di cui il dipendente pubblico si è appropriato. I finanzieri, in esecuzione del provvediemento, hanno proceduto agli accertamenti patrimoniali e al sequestro di un immobile di proprietà dell’indagato a Termini Imerese (PA).

Per lo stesso reato pochi giorni fa a finire nei guai, una dipendente di Riscossione Sicilia, società controllata dalla Regione. La donna è stata interdetta dai pubblici uffici e indagata per peculato e autoriciclaggio. Si sarebbe fatta consegnare circa 163 mila euro dai contribuenti, promettendo sconti e procedure agevolate per le loro pratiche. Ma in realtà intascava i soldi spendendoli in auto e scommesse online. I finanzieri, nell’ambito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica, hanno notificato a R.S. (classe ’79), la misura cautelare della sospensione dai pubblici uffici per un anno. La misura cautelare è stata disposta dal gip in sede di convalida di un sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla procura della Repubblica ed eseguito per un importo pari a 163 mila euro, in relazione alle ipotesi di reato di peculato e autoriciclaggio.

Le indagini, svolte dagli specialisti delle fiamme gialle, hanno consentito di accertare che l’indagata – addetta alla gestione delle istanze di rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali presso l’ente di riscossione -, tra il 2017 e il 2019, si è fatta consegnare da vari contribuenti ingenti somme di denaro, stimate in almeno 163.000 euro, con la promessa di potere aderire in tal modo a procedure particolarmente agevolate per la trattazione delle relative pratiche. Ottenuti i pagamenti, la donna si è appropriata delle somme senza effettuare alcun versamento per la gestione delle posizioni debitorie dei contribuenti raggirati. Parte delle somme sono state anche utilizzate per la ricarica di conti di gioco e scommesse online, per cui è scattata anche la denuncia per autoriciclaggio.

Tra i soggetti danneggiati figura anche una congregazione religiosa e una cooperativa che gestisce una comunità alloggio per famiglie svantaggiate e donne vittime di violenza e maltrattamenti. All’indagata sono stati sequestrati un immobile nel centro di Palermo, due auto di recente immatricolazione, disponibilità finanziarie ed è stato anche disposto il blocco su un quinto dello stipendio, come previsto dalla legge.

Sono in corso specifici approfondimenti al fine di verificare il possibile coinvolgimento di ulteriori contribuenti in buona fede nelle condotte delittuose contestate.

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