Imbrattano busto dedicato a vittima di mafia: denunciati due minorenni

La polizia è riuscita a risalire agli autori di un raid vandalico a Corleone. I due fratelli hanno imbrattato il busto in bronzo dedicato al sindaco ucciso dalla mafia per "divertimento"

Imbrattano busto dedicato a vittima di mafia: denunciati due minorenni

Sono stati identificati e denunciati dalla polizia di stato due minorenni. Sono accusati di avere imbrattato il busto in bronzo dedicato a Bernardino Verro, sindaco di Corleone, ucciso dalla mafia nel 1915.

Il 18 dicembre scorso, la scoperta fatta nella centrale piazza Nascè del piccolo paese del Palermitano, che diede i natali ai superboss di mafia Bernardo Provenzano e Totò Riina, aveva destato forte indignazione nella comunità. Gli agenti del commissariato hanno immediatamente avviato le indagini. É così emerso, che ad imbrattare il busto erano stati due giovanissimi fratelli del posto, individuati attraverso la visione delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza della zona. Come confessato in commissariato da uno di loro, hanno imbrattato il busto mentre giocavano tra di loro a lanciare "per divertimento", della pasta di pizza recuperata dai rifiuti di un vicino esercizio commerciale. I due fratelli sono stati denunciati per deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

"A seguito di quanto accaduto e dell’allarme generato dalla grave condotta degli autori - spiegano dalla Questura - gli agenti del locale Commissariato, hanno immediatamente avviato capillari indagini sul territorio al fine di identificarne gli autori. Nel breve volgere di pochi giorni è stato così accertato che ad imbrattare il busto fossero stati due giovanissimi fratelli del posto, individuati attraverso la visione delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza della zona".

I precedenti

Lo scorso giugno sempre a Corleone, è stato tagliato un albero d'ulivo in un terreno confiscato alla mafia e dedicato a una sindacalista della Cgil Toscana. Sul terreno, che si trova in contrada Torre dei fiori, sorge un vigneto confiscato alla mafia e assegnato alla cooperativa "Lavoro e non solo". L'albero di ulivo si trovava accanto alla targa dedicata a Sandra Cappellini, dirigente della Cgil Toscana, morta il 2 giugno del 2014, a 44 anni.

L'ulivo era stato piantato sulle terre confiscate alla mafia nel 2014, per ricordare la dirigente impegnata coi campi di lavoro e di studio a rinforzare il ponte della solidarietà tra la Toscana, la Sicilia e Corleone. La Cgil aveva espresso una ferma condanna per l'atto di vandalismo che colpiva una cooperativa che lavora in un territorio difficile come quello di Corleone, per rendere produttivi i terreni confiscati ai boss.

E sempre lo scorso giugno a Palermo è stata danneggiata la targa in memoria di Peppino Impastato, l'attivista di Cinisi ucciso da Cosa nostra il 9 maggio del 1978.

I vandali era stata sistemata meno di 24 ore prima in una volletta a lui intitolata nel quartiere San Giovanni Apostolo. A denunciare il nuovo raid vandalico era stato il presidente della VI circoscrizione, Michele Maraventano.

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