Cronaca locale

Maxi sequestro di limoni turchi: "Non sono idonei al consumo"

Il maxi sequestro di limoni, è scattato nel corso di un controllo presso un'azienda che si occupa di importazione di prodotti ortofrutticoli a Siracusa

Maxi sequestro di limoni turchi: "Non sono idonei al consumo"

Oltre 20 mila chili di limoni turchi sono stati sequestrati durante un'operazione congiunta dell'Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari e del corpo forestale della Regione Siciliana.

Il sequestro scattato nel corso di un controllo presso un'azienda che si occupa di importazione di prodotti ortofrutticoli a Siracusa, si è reso necessario, in quanto i limoni della varietà Meyer, di provenienza turca, non erano idonei al consumo. Gli agrumi infatti, non presentavano le caratteristiche idonee stabilite dalla normativa comunitaria. Come sostenuto dalla Forestale i prodotti saranno distrutti.

“Nel nuovo anno - spiegano dalla Forestale - si procederà alla intensificazione dei controlli congiunti tra Icqrf Sicilia e Corpo forestale della Regione Siciliana per contrastare le forme illegali di commercializzazione, con particolare riguardo alle merci agroalimentari importate e spacciate come italiane tanto a difesa, sia delle produzioni nazionali, ivi compresi i prodotti di qualità Dop, Igp e biologici, sia della sicurezza alimentare per i consumatori”.

Sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. “Non abbassiamo la guardia. Proseguiamo – dice Bandiera- a ritmo serrato e in maniera capillare l’attività di controllo, tracciabilità e contrasto alla contraffazione sui prodotti agroalimentari in import/export in Sicilia, a difesa della salute dei consumatori e a tutela delle produzioni locali di qualità. In due anni di attività, abbiamo Effettuato ben 2.950 controlli presso porti, aeroporti, grande distribuzione organizzata, mercati all’ingrosso e magazzini; circa 20 mila analisi di laboratorio e oltre 166 sono state le intercettazioni di vegetali e prodotti vegetali, non conformi alla vigente normativa europea in materia di barriere fitosanitarie”.

Lo scorso novembre, una quarantina di confezioni contenenti limoni provenienti dalla Spagna sono state sequestrate dal corpo forestale della Regione siciliana. In quel caso il provvedimento di sequestro, si era reso necessario dopo la scoperta che i limoni iberici che erano stati trattati con Imaxalil, un fungicida cancerogeno. L'Imaxalil, è ammesso nei trattamenti degli agrumi, a patto che i limoni che subiscono questo tipo di trattamento, debbano contenere la dicitura “buccia non ebile”. In quelli sequestrati lo scorso novembre, sembra che tale dicitura fosse assente. Motivo per il quale è scattato il sequestro della merce. Nel 2016 proprio la Spagna, si rivolse alla Corte di giustizia europea contro l'obbligo di indicare sull'etichetta l'avvertenza. Ma il ricorso fu rigettato. La Corte, confermò la necessità di riportare sugli imballaggi di limoni e agrumi in generale, indicazioni precise sugli eventuali agenti conservanti o sostanze chimiche utilizzate.

L'allarme del Codacons

Sul sequestro di questa mattina, è intervenuto anche il Codacons, che ha lanciato un appello ai Nas, ai ministeri della salute e delle politiche agricole e alle procure della Repubblica siciliane. “I consumatori credono di trovare sui banconi limoni siciliani invece acquistano spesso limoni tossici provenienti da Paesi terzi”, ha detto Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons.

“La Sicilia – ha aggiunto Tanasi – è una regione nella quale l’agrumicoltura gioca un ruolo strategico per la sua economia, eppure, da anni si assiste ad una vera e propria invasione di agrumi da paesi terzi. Quella che è stata sempre considerata come la terra degli agrumi, non sarebbe più la terra dei limoni. L’allarmante dato è stato già più volte denunciato anche dagli agricoltori che hanno evidenziato la tragicità del comparto“.

"Chiediamo – sottolinea Tanasi – di predisporre una immediata ispezione a tappeto volta a verificare quali limoni siano entrati e stiano entrando in Sicilia, procedendo al sequestro di quelli che risulteranno pericolosi, ma soprattutto ad attuare una politica volta a tutelare i prodotti della nostra terra e a garantire tutto il settore dell’agrumicoltura in primis siciliana e nazionale tutelandola dall’invasione di paesi terzi".

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