Cronaca locale

Operai senza dispositivi antivirus, rischia di bloccarsi la raccolta rifiuti

La denuncia dei sidnacati che chiedono al governo interventi immediati per garantire la sicurezza degli operai che si occupano della raccolta rifiuti

Operai senza dispositivi antivirus, rischia di bloccarsi la raccolta rifiuti

Non solo l'emergenza coronavirus. Ma all'orizzonte, in Sicilia, si prospetta anche l'emergenza rifiuti. Il problema riguarda gli operatori delle società che si occupano nell'Isola nella gestione del servizio raccolta rifiuti e che sarebbero senza i dispositivi previsti per evitare il contagio da coronavirus. La denuncia è della Fit Cisl e della Uiltrasporti Sicilia. I segretari Dionisio Giordano e Pietro Caleca intervengono sul tema della sicurezza dei lavoratori che svolgono i servizi di raccolta rifiuti in tutta l'Isola durante l'emergenza da covid-19.

"I lavoratori del settore di igiene ambientale sono rimasti regolarmente in servizio in tutta la Sicilia, nonostante l'assenza dei dispositivi previsti per evitare il contagio - dicono - A loro esprimiamo grande apprezzamento e plauso, ma l'attesa di mascherine e guanti non può essere eterna. Adesso basta, aziende e istituzioni consentano a chi deve tenere pulite le città di farlo senza rischi per la propria salute e per quella dei propri familiari. Non si corra il pericolo di far decidere tra l'interruzione del pubblico servizio e l'incolumità personale e familiare".

La raccolta dei rifiuti è andata avanti nonostante tutto: "In queste settimane di pandemia - proseguono i due segretari c'è stato un continuo susseguirsi di indicazioni, raccomandazioni e, soprattutto, prescrizioni sulle misure che devono essere adottate dalle aziende di igiene ambientale per consentire agli operatori ecologici di effettuare la pulizia della città, riducendo al massimo il rischio del loro eventuale contagio. L'impressione è che i vertici delle aziende abbiano con immediatezza pensato di inondare i lavoratori con fiumi di impegni formali e scritti, quando la reale esigenza era, e rimane, quella di essere semmai inondati di disinfettanti per mezzi e luoghi di lavoro, guanti e mascherine". Per Giordano e Caleca "se sul fronte della sanificazione e disinfezione dei mezzi e dei luoghi di lavoro, si registrano in queste ultime ore evidenti passi in avanti, per ciò che attiene la distribuzione delle mascherine e dei guanti la situazione sta diventando insostenibile. Il rischio di uno stop improvviso delle maestranze esasperate e preoccupate per la loro salute è dietro l'angolo".

Il caso dei lavoratori delle Poste

Ma i sindacati sono intervenuti anche su altri settori, come quello dei servizi postali chiedendo l'avvio immediato dello smart working per contenere il contagio. A chiederlo sono Cisl Slp, Failp Cisal, Confsal Comunicazioni e da Ugl Comunicazioni Sicilia. "Ci rendiamo conto che quest'emergenza è stata un fulmine a ciel sereno per tutti e che l'azienda, non senza difficoltà, debba ottemperare anche a contraddizioni evidenti, ma non possiamo di certo mettere a repentaglio la salute dei lavoratori, delle loro famiglie e anche dei clienti". I sindacati sottolineano l'impossibilità di applicare le disposizioni di sicurezza. "I portalettere - affermano - si recano nelle case dei siciliani, gli impiegati allo sportello, senza tutele strutturali, operano a distanza ravvicinata con i clienti. Va avviata una drastica riduzione dei servizi per tutelare i lavoratori che, in quanto fortemente esposti, diventano a loro volta dei potenziali trasmettitori di contagio. Gli stabilimenti e gli uffici senza sanificazione, ad oggi, sono potenziali portatori di virus. La paura delle persone/dipendenti in questo periodo è enorme e non sappiamo più come gestirla".

L'azienda ha già ridotto alcuni servizi ma, come sottolineano le sigle sindacali, ancora non basta. "Nel settore postale ha stabilito che il 75% deve essere presente mentre per gli impiegati dei servizi finanziati siamo al 50% - aggiungono - Lo smart working tarda ad arrivare". La proposta dei sindacati è "di lasciare soltanto presidi di uffici postali con erogazione di pochi servizi essenziali, tra i quali il caricamento degli atm per l'erogazione del contante. Questo consentirebbe la garanzia di liquidità. I sindacati lanciano un appello ai cittadini affinché si rechino agli uffici postali per evidente esigenze e non per consulenza sui servizi. Usino i numeri dedicati, evitino di affollare le nostre sedi per pratiche che sono decisamente rinviabili.

Stiano a casa nell'interesse di tutti".

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