Paolo Lonegro
È stata unestate terribilmente intensa quella della pallanuoto. Coppa del Mondo a Budapest (5° posto), World League (eliminati nella prima fase), per concludere ad inizio settembre con i campionati dEuropa (5° posto). Non siamo più tanto vincenti: il susseguirsi di allenatori al Settebello, la mancanza di talenti, dovuta ad una sempre più massiccia presenza di stranieri e oriundi nelle nostre squadre sono fattori a cui Federnuoto sta cercando di porre un freno. Approfittando della pausa per il secondo turno delle coppe europee, iniziamo oggi ad analizzare da vicino i cambiamenti delle liguri che sono impegnate nel massimo campionato di pallanuoto (Savona, Nervi, Bogliasco, Recco, Camogli e Chiavari).
A Savona è successo di tutto. Per quanto riguarda la società, ha dovuto rinunciare al Len Trophy, per la mancanza di una vasca, dopo il fallimento dellimpresa che sta ricostruendo lOlimpica di Corso Colombo e non ha coperto limpianto di Luceto, ad Albissola. Infatti nei mesi freddi, la formazione biancorossa potrebbe giocare anche nel nuovo impianto di Genova-Prà. La squadra ha cambiato letteralmente faccia: persi nomi prestigiosi come Kasas (approdato a Recco), Sapic (Sthurm Chehov), Temellini (Nervi), Rath e Ferrari (Brescia), si affida a giovani promesse (Aicardi, di ritorno da Camogli, o allamericano Varellas) o ad affermati giocatori di buon livello (Gerini, Vicevic e allaustraliano Whalan).
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