Pallone preme sull’acceleratore: «Tempi maturi per il Pdl nel Lazio»

Dobbiamo dialogare coi partiti riformisti che hanno votato Alemanno e non Rutelli

Pdl nel Lazio, si accelera il processo di nascita. Un ruolo lo avranno anche i Cristiano-popolari. Al via subito dopo l’estate i nuovi dipartimenti regionali ambiente, sanità, sicurezza di Forza Italia. Alfredo Pallone, 59 anni, capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio, da poche ore è anche il nuovo coordinatore regionale degli azzurri. La decisione è stata presa direttamente dal premier Silvio Berlusconi, d’intesa col coordinatore nazionale del partito, Denis Verdini. Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali, dopo ventidue mesi passa quindi il testimone. Bollente in tutti sensi la prima giornata del nuovo coordinatore regionale, cellulare preso d’assalto, fax in tilt. Comunicati stampa, sms da amici e colleghi di partito, tutti a congratularsi per il nuovo prestigioso incarico.
Pallone, qual è la telefonata che le ha fatto più piacere?
«Senz’altro quella del presidente Piero Marrazzo, ma anche gli auguri affettuosi di Mario Di Carlo. Al di là degli steccati ideologici testimoniano che in questi anni ho lavorato bene. Mi hanno sempre riconosciuto di entrare nel merito delle cose, di parlare chiaramente. Anche oggi ho lanciato un messaggio a Marrazzo perché sulla sanità compia una rivoluzione copernicana, senza dare retta alla sinistra radicale, che vuole solo lo scontro di piazza con Palazzo Chigi».
Ma secondo lei la parabola di Marrazzo sta per concludersi o reggerà ancora fino al 2010?
«Sono certo che durerà fino al 2010, l’incognita è sul come. Se fa uno scatto d’orgoglio, se smette di essere ostaggio della sinistra estrema, bene. Altrimenti arriverà al traguardo con l’acqua alla gola, causando seri problemi al territorio».
Veniamo a Forza Italia. Con questa improvvisa nomina a coordinatore regionale, intanto, lei si è giocato le vacanze...
«Devo rimanere al mio posto, infatti».
E che cosa farà per prima cosa?
«Si tratta di continuare il lavoro di Giro, accelerare semmai».
Allude alla nascita del Pdl nella regione Lazio?
«Noi abbiamo vinto le elezioni in Italia, grazie alla genialità di Berlusconi che ha dato vita al Popolo della Libertà. Ma anche a Roma Alemanno ha vinto grazie a una lista che non era né di An né di Fi, ma di tutto il Pdl. Ora dobbiamo rimetterci tutti in discussione: deputati, consiglieri regionali, militanti. E dialogare con quei partiti riformisti il cui elettorato ha votato Alemanno e non Rutelli, Berlusconi e non Veltroni».
Dialogare con i Cristiano-popolari di Baccini, ad esempio, visto che uno dei messaggi più calorosi di congratulazioni le è giunto dal capogruppo regionale D’Ovidio?
«I Cristiano-popolari sono una formazione politica molto importante, l’area moderata testimonia la grande voglia di cambiamento che ha il paese. La gente è stanca delle ideologie, vuole che si risolvano i problemi».
E i tempi per veder nascere il Pdl nel Lazio?
«Io sono solo un esecutore. Bisognerà discutere».
Si è già sentito con Verdini?
«Ci dobbiamo vedere, sono stato contattato dalla sua segreteria per incontrarci, anche per fare una sorta di cronoprogramma».
In attesa che nasca il Pdl, cambierà qualcosa dentro Forza Italia regionale?
«Voglio creare i nuovi dipartimenti. Sanità, ambiente, sicurezza. Occorre fare delle proposte a livello regionale sulle grandi emergenze».
L’ambiente sarà il tema caldo dell’autunno, visto che la discarica di Malagrotta a dicembre dovrebbe chiudere per sempre...
«Senza Malagrotta staremmo peggio di come stava la Campania.

Ma le discariche sono un modo di smaltire i rifiuti vecchio, ormai obsoleto, che non risponde più neppure alle linee guida dell’Unione Europea. Occorre rilanciare la raccolta differenziata. Purtroppo il Comune di Roma negli anni passati non si è mai curato di fare scelte diverse dalla discarica».

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