Palmeri sotterra il Pgt: «Impossibile approvarlo prima delle Regionali»

Bandiera bianca per il Pgt. Lo strumento urbanistico creato dall’assessore Carlo Masseroli per sostituire dopo trent’anni l’ormai vetusto piano regolatore, non finirà tra i bottini dei cinque anni da sindaco di Letizia Moratti. Impantanato nelle polemiche (tra il politico e il personale) slitta a dopo le elezioni regionali e il varo del bilancio 2010. Così anche se fosse approvato, con i 180 giorni da dedicare per legge alle osservazioni, il secondo passaggio in aula, l’approvazione della giunta e i tempi tecnici per l’entrata in vigore, si supererà abbondantemente la primavera del 2011. Quella della prossima campagna elettorale per la corsa a sindaco. «Il Pgt - spiega il presidente del consiglio Manfredi Palmeri - dopo le sedute già convocate il 15, il 18 e il 31, tornerà in aula solo dopo l’esame del Bilancio in calendario ad aprile». Come a dire che il dilungarsi delle trattative tra maggioranza e opposizione alla ricerca di un accordo, non hanno prodotto nulla. Impietosi i numeri. «Era possibile approvare il Pgt prima delle elezioni regionali – ricorda Palmeri – Ma oggi non lo è più. In quasi tre mesi, dal 15 dicembre al 9 marzo, ho convocato 30 consigli dedicati al Pgt. E in 15 sedute, quindi la metà delle volte, è caduto il numero legale». Dei 1.395 emendamenti, ne restano da trattare ancora 1.255.

«Il rinvio del Pgt non giova a Milano - le parole di Pasquale Salvatore, capogruppo udc - e la priva ancora per diversi mesi di una riforma di cui ha molto bisogno. Questa proroga blocca ulteriormente il mercato immobiliare per altri mesi perché in assenza di regole certe gli imprenditori frenano gli investimenti».

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