Panchine Mazzarri, sirene Juve. Ma Delneri: «Il tempo mi dà ragione»

Sfoglia oggi e sfoglia domani, la panchina della Juventus potrebbe davvero diventare la nuova casa di Walter Mazzarri. Il quale, compiuto il miracolo di riportare il Napoli in Champions League una ventina di anni dopo l’epoca targata Maradona, potrebbe di qui a breve annunciare quello che sotto il Vesuvio si mormora ormai da giorni: lui e il presidente De Laurentiis non vanno più d’accordo, complice probabilmente una diversità di vedute sostanziali su come rinforzare la squadra in ottica Champions. E anche i tifosi, che fessi non sono, hanno capito che il giocattolino di quest’anno rischia di rompersi: «Chi vuole andare vada, chi vuol restare ben venga. L’importante è che sia stata un’annata stupenda».
Grazie e arrivederci, insomma. Con (ovviamente) la sensazione che l’appassionato parteggi per De Laurentiis, senza i cui soldi la squadra non esisterebbe. Per la serie: se Mazzarri davvero non è convinto che il Napoli - al quale è legato da un contratto in scadenza nel 2013 - possa essere competitivo ai massimi livelli dovendo sdoppiarsi anche in un’avventura europea affascinante ma difficilissima, meglio separarsi con il sorriso sulle labbra e affidarsi a uno tra Gasperini e Delio Rossi. E la Juve, a quel punto, sarebbe pronta ad approfittarne: contatti con il tecnico livornese ci sono effettivamente già stati. Una cosa è certa: il calcio del livornese, a cominciare dalla difesa a tre invece che a quattro, è diverso da quello di Delneri e il tutto porterebbe la Juve sulla strada di una mezza rivoluzione invece che indirizzarla verso piccoli aggiustamenti.


Nulla è comunque ancora deciso, anche perché il successo di ieri in chiave Champions potrebbe confermare quella «linea della continuità» invocata pure da John Elkann. Lo stesso tecnico ha sottolineato: «Il tempo darà ragione a chi ha scelto questa linea. Che comprende anche me. Sebbene a fine anno le linee possono dividersi».

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