Pane e politica in tavola: nasce la lobby dei Pdl liguri

Ci vedremo a pranzo il primo martedì di ogni mese per coordinare le azioni nell’interesse del territorio

Pane e politica in tavola:  nasce la lobby dei Pdl liguri

Appuntamento fisso: il primo martedì del mese. Luogo: un ristorante romano, possibilmente tranquillo e riservato. Ospiti (paganti) a tavola: i parlamentari liguri del Popolo delle libertà.
Ma come, onorevole Michele Scandroglio? Vi siete già ambientati così bene, nella capitale, da organizzare la bisboccia, periodica per giunta?
«La realtà è un po’ diversa e ha ben poco di gastronomico» replica il neodeputato nella veste di «provocato speciale». E rintuzza l’attacco spiegando: «Abbiamo avvertito fin da subito la necessità di incontrarci, almeno una volta al mese, in un giorno stabilito, per questioni che riguardano o possono riguardare la Liguria».
Una specie di lobby?
«Non proprio. L’obiettivo di questi incontri (io ho lanciato l’idea, gli altri l’hanno immediatamente condivisa) è quello di fare il punto comune sulle leggi in discussione in aula o nelle commissioni parlamentari, e di conseguenza sulle opportunità che si presentano per la nostra regione. È un’esigenza di informazione reciproca e di coordinamento delle nostre azioni».
Da quando si comincia?
«Si comincia subito, martedì 3 giugno, e da lì in avanti, ogni mese, a pranzo o a cena, così come capita, a seconda dei rispettivi impegni».
Il ministro è invitato?
«Certo, il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha già aderito all’iniziativa, e sarà a tavola con noi, compatibilmente con le sue incombenze di carattere istituzionale».
Faccia un esempio di menù.
«Specifichiamo: magari si sta discutendo alle Camere un provvedimento che prevede, che so?, provvidenze, finanziamenti, interventi di vario genere nel campo del turismo. E la Liguria non è indicata».
Allora voi che fate?
«Ne discutiamo, facciamo l’esame della situazione, verifichiamo se e come il provvedimento in corso di elaborazione in commissione e in aula può essere applicato convenientemente alla realtà della nostra regione».
Poi passate all’azione.
«Infatti. Lo stadio finale è mettere a punto e coordinare fra noi, senatori e deputati, le azioni adeguate per inserire la Liguria o una parte del suo territorio nel disegno di legge».
Il discorso vale, a maggior ragione, per le iniziative che partono dal territorio o da voi stessi.
«Eccome.

È chiaro che il fatto di coordinarci e di discutere fra noi prima ancora di presentare un’iniziativa che riguarda i liguri e parte da noi non può che giovare alla sua effettiva realizzazione. Insomma: dobbiamo essere perfettamente in grado di interpretare le esigenze e di cogliere le opportunità che si presentano per assolvere al meglio al nostro mandato. A tavola, sì, ma a una tavola di lavoro».

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