Roma Le autorità indiane hanno usato linganno per far attraccare la nave italiana «Enrica Lexie» nel porto di Kochi, dove sono poi stati fermati i due marò italiani per la morte di due pescatori. La decisione di deviare dalla rotta per andare verso terra è stata comunque presa dallarmatore del mercantile. Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha confermato nel corso della sua audizione al Copasir la versione fornita martedì al Senato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. In sostanza, secondo la ricostruzione di Di Paola, la nave italiana quel giorno ha ricevuto un messaggio dalle autorità indiane che comunicavano di aver fermato alcuni pirati e di aver bisogno della collaborazione della «Lexie». Il comandante, sentito larmatore secondo cui «attraccare sembrava lunica cosa saggia» , ha risposto positivamente alla richiesta. Visti i rapporti di cooperazione esistenti tra due Paesi nel contrasto alla pirateria, il comando della squadra navale della Marina Militare non ha espresso obiezioni allattracco della nave. Quando la «Lexie» è arrivata in banchina si è però saputo dei due pescatori morti.
È stato così deciso di opporsi alla discesa a terra dei due marò, ma a quel punto sotto la minaccia delle armi i militari sono stati costretti a scendere. Il ministro ha detto che in futuro i militari a bordo delle navi civili dovranno comunque essere sottoposti alla catena di comando della Difesa e non agli ordini del comandante e dellarmatore.Di Paola: decise larmatore, ma fu ingannato
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