Il papà del bimbo: «La perdono, basta che si scusi»

«Una volta che arriveranno le scuse della maestra, già anticipate dall’ispettrice del ministero, la perdonerò e considererò chiuso l’episodio». È con queste parole che l’avvocato Walter Vecchi commenta l’epilogo della vicenda che ha visto protagonista suo figlio, alunno della IV C della scuola elementare Villani a Firenze. Giovedì il papà del bimbo è stato sentito da un’ispettrice, che le ha presentato le scuse da parte dell’insegnante.
Che cosa prova ora che l’insegnante è stata sospesa e per lei si prevede un provvedimento disciplinare?
«Da un punto di vista umano sono dispiaciuto, temevo questo provvedimento. Io non chiedo nulla più di un semplice “Mi scuso per l’accaduto”, con data e firma. Per quanto mi riguarda, considero l’episodio chiuso e la docente perdonata. Voglio che sia chiaro che non abbiamo nulla contro di lei».
Non la ritiene in malafede?
«Affatto. In fondo è stata solo vittima di un malcostume piuttosto diffuso, una pseudo-regola che tende a demonizzare ogni simbolo sacro nelle scuole. Una norma non scritta che però trova proseliti nelle scuole fiorentine e italiane».
Alla fine le scuse sono arrivate.
«La docente ha riconosciuto di aver sbagliato, applicando una sorta di regolamento di cui però non esiste traccia».
Pensa ad azioni legali?
«Lo escludo. Conosco la docente e so che è una persona molto brava, anche lei sta soffrendo di questa situazione. Volevo solo che mio figlio potesse esprimere la sua spiritualità, come del resto tutti gli altri bambini, anche sotto Natale».


Che idea si è fatto della vicenda?
«Oggi nelle scuole è come se ci si vergognasse di Gesù Bambino o degli altri simboli del “vero” Natale, che in fondo celebra la nascita del Bambinello. Ho vissuto questa vicenda con un contrasto di sentimenti: da un lato sono soddisfatto per aver smosso un po’ le acque su queste tematiche, però dal punto di vista umano mi spiace che l’insegnante ora venga punita».

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