Il Papa a Bertolaso: "Grazie per tutto quello che ha fatto"

"Non bisogna confondere le responsabilità di alcuni con il lavoro e il merito di moltissimi", ha detto il capo della Protezione civile. Il Pontefice: "Ringrazio il sottosegretario Guido Bertolaso per le cortesi parole che mi ha rivolto a nome di tutti e per ciò che fa per la società civile"

Il Papa a Bertolaso: 
"Grazie per tutto 
quello che ha fatto"

Città del Vaticano - "Non bisogna confondere le responsabilità di alcuni con il lavoro e il merito di moltissimi". È quanto ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, nel suo discorso di fronte al Papa nel corso dell’incontro fra Benedetto XVI e i volontari della protezione civile che si è svolto nell’Aula Paolo VI. "La Provvidenza - ha detto Bertolaso - ha voluto che questa udienza cadesse proprio in occasione dell’undicesimo mese dalla terribile tragedia del terremoto in Abruzzo, pertanto l’incontro di oggi, per il volontario di protezione civile, è il proseguimento ideale del dialogo che lei ha voluto iniziare lo scorso aprile per realizzare il desiderio di ognuno dei presenti di conservare nella memoria e nel cuore il ricordo di questa giornata, in un momento in cui si vorrebbero confondere le responsabilità di alcuni e il merito di moltissimi". Le parole di Bertolaso sono state accolte da un lungo applauso dei volontari presenti.

Benedetto XVI: "Grazie per ciò che ha fatto" "Ringrazio il sottosegretario Guido Bertolaso per le cortesi parole che mi ha rivolto a nome di tutti e per ciò che fa per la società civile". Così il Papa ha risposto al saluto del Capo della Protezione Civile. Nel suo discorso, Benedetto XVI ha ringraziato il sistema della Protezione Civile per l’aiuto offerta ad importanti appuntamenti organizzati dalla Chiesa. "Come non pensare con ammirazione - si è chiesto - ai tanti volontari e volontarie che hanno garantito assistenza e sicurezza alla folla sterminata di giovani, e non solo, presente all’indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù del 2000, o venuta a Roma per l’ultimo saluto al Papa Giovanni Paolo II?".

"Stato e politica non bastano, serve il cuore" "L’amore del prossimo non può essere delegato: lo Stato e la politica, pur con le necessarie premure per il welfare, non possono sostituirlo". Lo ha detto Benedetto XVI nel discorso agli 8 mila tra funzionari e veolontari del sistema della Protezione Civile accompagnati oggi in vaticano dai sottossegretari Bertolaso e Letta. "Sempre - ha ricordato - ci sarà solitudine. Sempre ci saranno anche situazioni di necessità materiale nelle quali è indispensabile un aiuto nella linea di un concreto amore del prossimo". Ed esso, per Ppaa Ratzinger, "richiede e richiederà sempre l’impegno personale e volontario". Proprio per questo - ha scandito - i volontari non sono dei ’tappabuchì nella rete sociale, ma persone che veramente contribuiscono a delineare il volto umano e cristiano della società. Senza volontariato, il bene comune e la società non possono durare a lungo, poichè il loro progresso e la loro dignità dipendono in larga misura proprio da quelle persone che fanno più del loro stretto dovere". "Cari amici - ha continuato il Pontefice rivolto ai presenti - il vostro impegno è un servizio reso alla dignità dell’uomo fondata sul suo essere creato a immagine e somiglianza di Dio. Oltre che custodi del territorio, siate sempre più icone viventi del buon Samaritano, conferendo attenzione al prossimo, ricordando la dignità dell’uomo e suscitando speranza".

"Quando una persona non si limita solo a compiere il proprio dovere nella professione e nella famiglia, ma s’impegna per gli altri, il suo cuore - ha concluso - si dilata. Chi ama e serve gratuitamente l’altro come prossimo, vive ed agisce secondo il Vangelo e prende parte alla missione della Chiesa, che sempre guarda l’uomo intero e vuol fargli sentire l’amore di Dio".

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