Città del Vaticano - Il Papa è preoccupato per la «crisi del matrimonio e della natalità» e per «il fattore destabilizzante» che è rappresentato dall’«attacco sistematico al matrimonio e alla famiglia condotto nell’ambito di una certa cultura e dei mass-media». Ricevendo i presuli della Repubblica Slovacca Papa Ratzinger ha parlato anche della «realtà delle famiglie». «Ho appreso che anche la Slovacchia comincia a risentire della crisi del matrimonio e della natalità e ciò, in primo luogo, per cause di carattere economico, che inducono le giovani coppie di fidanzati a rimandare il loro matrimonio. Si registra, inoltre - ha aggiunto il Papa - una diminuita considerazione sociale del valore del matrimonio, a cui si unisce una fragilità delle nuove generazioni, timorose spesso di assumere stabili decisioni e impegni per tutta la vita». «Altro fattore destabilizzante - ha sottolineato Benedetto XVI - è senz’altro l’attacco sistematico al matrimonio e alla famiglia condotto nell’ambito di una certa cultura e dei mass-media. In questo quadro, che cosa deve fare la Chiesa se non intensificare la preghiera e continuare ad impegnarsi con forza per sostenere le famiglie nell’affrontare le sfide del presente?», ha concluso il pontefice, invitando a seguire «l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio, sulla famiglia, sulla morale sessuale e sui temi della bioetica».
"Europa segnata da edonismo e laicismo" L’Europa è «fortemente segnata» da un «vasto processo di secolarizzazione». È l’avvertimento lanciato dal Papa. «Il popolo slovacco ha dovuto patire pesanti sofferenze e persecuzioni da parte del regime totalitario comunista nel secolo scorso». «Le comunità cristiane, che hanno conservato antiche e radicate pratiche religiose cattoliche, dopo essere uscite dal tunnel della persecuzione - ha ammonito il Papa - si trovano oggi a percorrere il cammino del rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II». Riferendosi in particolare alla Slovacchia e alla Polonia, «che nell’Est dell’Europa sono i due Paesi portatori della più ricca eredità di tradizione cattolica», Benedetto XVI ha notato che esse «sono attualmente esposte al rischio di vedere tale patrimonio, che il regime comunista non è riuscito a distruggere, pesantemente intaccato dai fermenti caratteristici delle società occidentali: il consumismo, l'edonismo, il laicismo, il relativismo».
"La globalizzazione può finire con l'impoverire l'uomo" «È diventato ancor più urgente per la Chiesa promuovere lo sviluppo culturale puntando sulla qualità umana e spirituale dei messaggi e dei contenuti, giacché pure la cultura oggi risente inevitabilmente dei processi di globalizzazione che, se non vengono costantemente accompagnati da un vigile discernimento, possono rivolgersi contro l’uomo, finendo per impoverirlo invece che arricchirlo».
Lo ha detto il Papa ricevendo questa mattina in udienza i rappresentanti del Pontificio consiglio della cultura, accompagnati dal presidente il cardinale Paul Poupard, in occasione del 25é anniversario della creazione del dicastero voluto da Giovanni Paolo II.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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