Il Papa: "L'uso egoistico dell'ambiente porta lacerazioni e guerre"

In un messaggio alla Pontificia Accademia delle Scienze sociali Benedetto XVI torna a ribadire che la prima sfida per l'umanità riguarda l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. "Uno sviluppo che si limitasse all’aspetto tecnico-economico, finirebbe per incentivare le capacità distruttive dell’uomo"

Il Papa: "L'uso egoistico dell'ambiente porta lacerazioni e guerre"

Città del Vaticano - Per il progresso dell’umanità, "la prima sfida riguarda l’ambiente e uno sviluppo sostenibile". Lo scrive Benedetto XVI nel suo messaggio alla Pontificia Accademia delle Scienze sociali, tornando a denunciare, come aveva fatto anche in occasione della Giornata Mondiale della Pace del 2007, che "la distruzione dell’ambiente, un suo uso improprio o egoistico e l’accaparramento violento delle risorse della terra generano lacerazioni, conflitti e guerre, proprio perché sono frutto di un concetto disumano di sviluppo". "Uno sviluppo che si limitasse all’aspetto tecnico-economico, trascurando la dimensione morale-religiosa, non sarebbe - rileva il Pontefice - uno sviluppo umano integrale e finirebbe, in quanto unilaterale, per incentivare le capacità distruttive dell’uomo".

In un’ottica di giustizia redistributiva, per Papa Ratzinger, "particolare attenzione deve essere rivolta al fatto che i Paesi più poveri sono quelli che sembrano destinati a pagare il prezzo più pesante per il deterioramento ecologico". Per il Papa è però un dato ormai acquisito la consapevolezza diffusa dei rischi legati al degrado ambientale. "La comunità internazionale - sottolinea il messaggio - riconosce che le risorse del mondo sono limitate e che è dovere di ogni popolo attuare politiche miranti alla protezione dell’ambiente, al fine di prevenire la distruzione di quel patrimonio naturale i cui frutti sono necessari per il benessere dell’umanità". "Per affrontare questa sfida - ricorda il Papa teologo - è richiesto è un approccio interdisciplinare e serve la capacità di valutare e di prevedere, di monitorare le dinamiche del cambiamento ambientale e dello sviluppo sostenibile, di delineare e applicare soluzioni a livello internazionale".

Nell’affrontare le sfide della protezione dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, siamo chiamati, conclude il testo, "a promuovere e a salvaguardare

le condizioni morali di un’autentica ecologia umana che esige una relazione responsabile non soltanto con la creazione ma anche con il nostro prossimo, vicino e lontano, nello spazio e nel tempo, e con il Creatore".

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