La Diocesi di Chiavari ricorda in maniera particolare Papa Giovanni Paolo II nel terzo anniversario della sua morte (2 aprile 2005) e nel decimo anniversario della visita pastorale che il Pontefice polacco fece alla Diocesi di Chiavari il 18 e 19 settembre 1998. Ieri sera, al termine di una solenne concelebrazione eucaristica in memoria di Papa Wojtyla presieduta dal vescovo di Chiavari Monsignor Alberto Tanasini (tra i concelebranti anche monsignor Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia, ma ligure di origine) è stata inaugurata la statua Giovanni Paolo II, un dono opera in bronzo dello scultore Gaspare da Brescia, collocata nel pronao della Basilica di Nostra Signora dell'Orto, per ripercorrere idealmente il percorso di Giovanni Paolo II, quando, dopo aver ricevuto il primo saluto ufficiale della città, si recò nella cattedrale dedicata alla patrona della città e della Diocesi.
Momenti ancora nitidi nella mente e nel cuore dei fedeli del Tigullio: centomila i partecipanti alla Messa che Papa Wojtyla celebrò sulla colmata a mare, poi ribattezzata piazza Giovanni Paolo II, momenti rivissuti nell'intensa commemorazione storica di monsignor Alberto Maria Careggio, allora Vescovo di Chiavari, oggi pastore della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, che fu la guida alpina di Karol Wojtyla durante i suoi soggiorni estivi in Valle d'Aosta. La scultura, dono della Fondazione Carige e della Banca Carige, sorge su un basamento in pietra di Val Graveglia «a simboleggiare Pietro, roccia sulla quale Cristo edifica la Sua Chiesa, e anche la vita di Karol Wojtyla, in gioventù operaio nelle miniere polacche - spiega Monsignor Francesco Isetti, direttore dell'Ufficio liturgico diocesano - Raffigura il pellegrino e richiama anche la vela, una vela che guida la storia, verso nuovi destini. Giovanni Paolo II è il Papa che ha aperto tutte le frontiere. Sulla statua - prosegue Monsignor Isetti - troviamo anche altri simboli come la Menorah ebraica (il candelabro a sette braccia - ndr): Giovanni Paolo II chiamò gli Ebrei i nostri fratelli maggiori». «Pensavo di realizzare una statua, una scultura, invece ho incontrato un uomo, una terra nuova per me che è la Polonia - spiega Gaspare da Brescia - ma soprattutto ho incontrato lo sguardo della Madonna cioè ho capito perché lui, il Papa, era legato alla Madonna. La Madonna segue costantemente l'uomo perché ha dato all'uomo il dono più bello che ha avuto che è Cristo quindi Cristo è il dono dato in sacrificio per l'umanità. E noi, seguendo lo sguardo della Madonna, troviamo il Suo Maestro, Cristo».
La simbologia presente nel monumento al primo Papa slavo è illustrata nel volume Giovanni Paolo II nella scultura di Gaspare da Brescia - Testi critici di Elvira Landò e di Raimondo Sirotti, Fotografie di Laura Camia, Ed.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.