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Par condicio, l’Udc frena Forza Italia

No dei centristi all’emendamento presentato dall’azzurro Malan. An scettica lascia una porta aperta. Contraria anche l’Unione

Par condicio, l’Udc frena Forza Italia

da Roma

Forza Italia prova a cambiare la legge sulla par condicio, ma si scontra con il no dell’Unione e la frenata di Udc e Alleanza nazionale.
Il vice presidente dei senatori azzurri Lucio Malan ha presentato ieri un emendamento al decreto sul voto elettronico, proponendo spazi televisivi «proporzionali» alla forza numerica dei gruppi parlamentari: chi ha più deputati e senatori, questo il senso della proposta, deve avere più tempo per spiegare le sue proposte in televisione, durante la campagna elettorale.
La proposta del senatore azzurro ricalca in buona sostanza quella avanzata dal governo D’Alema il 4 agosto del 1999. Malan infatti si era concentrato sull’informazione gratuita che, come ha peraltro detto più volte Silvio Berlusconi, deve essere «pesata» rispetto alla forza politica delle singole forze in campo. Secondo l’emendamento il 90% dei tempi dell’informazione gratuita sulla campagna elettorale previsti in tv avrebbe dovuto essere ripartito proporzionalmente alla consistenza parlamentare, mentre il restante 10% sarebbe stato suddiviso in quote eguali.
La proposta Malan è stata bocciata dall’Udc, che già nei giorni scorsi - con Casini, Cesa e Follini - si era detta indisponibile a rivedere le norme sull’informazione elettorale in tv. Ieri il capogruppo Udc Francesco D'Onofrio aveva sottolineato: «Non ritengo che vi sia alcune possibilità di cambiare la legge sulla par condicio. E comunque l’Udc è contraria. Mi sorprende che né Malan né altri di Forza Italia mi abbiano parlato della loro iniziativa». Scettica anche An, che però lascia una aperta una porta: «È un argomento delicato, deciderà Fini».
L’opposizione annuncia battaglia e si appella al presidente del Senato Marcello Pera. Il diessino Angius ha parlato di «tentativo indegno che si ispira furbescamente a quanto propose l’Ulivo ma con altre regole nel ’99». Noi, ha detto il capogruppo alla Camera della Quercia ci opporremo «su tutta la linea». Dello stesso avviso il collega della Margherita Willer Bordon, che ha definito la mossa di Forza Italia «una scelta che vuole semplicemente affossare la par condicio».

No secco anche dal capogruppo Ds in commissione di Vigilanza, Giuseppe Giulietti: «La proposta di peggiorare ulteriormente la par condicio è semplicemente irricevibile»: La prima commissione del Senato dovrebbe cominciare oggi la discussione del decreto.

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