Il paradosso dei nerazzurri adesso hanno tutto da perdere

S arà un campionato da mettere i brividi solo all’Inter: qualunque passo falso sarà una condanna, qualunque buon risultato rientrerà nella routine. Campionato all’apparenza noioso in testa, molto più elettrizzante in coda. Sarà un mondo rovesciato. Ci accorgeremo di quanto valga avere Milan, Juve e Inter sullo stesso piano di partenza. Senza di loro, la serie A vale la metà. Non c’è Roma, Lazio, Udinese o Palermo che valga il prezzo per reggere il cartellone di un’intera stagione.
L’Inter parte con una bella squadra, che non vuol dire squadrone. E’ bastato un tempo della Roma per dimostrarne il difficile assetto difensivo: Javier Zanetti è quasi un lusso, Maicon ha una faccia migliore. Grosso è campione del mondo, ma deve farne di strada. Dal centrocampo in su la squadra somiglia molto all’ultima Juve di Capello. Vieira e Cambiasso sono due muscolari (com’erano Emerson e Vieira), sulle fasce un po’ di qualità: Figo ne ha più di Camoranesi, Stankovic è un Nedved in formato ridotto. In attacco c’è sempre Ibrahimovic, piede storto e talento da incantare. A Torino c’era Trezeguet che garantiva gol sicuri. L’Inter farà meglio a fidarsi di Crespo, più che di Adriano. Avversari? Innanzitutto la propria follia. Poi quel Milan che ha perso qualcosa in attacco ed anche in difesa (Bonera fa rimpiangere perfino Stam) e dovrà sbrigarsi a recuperare punti. La Roma è fragilina.

Le altre (Udinese, Palermo e Sampdoria) vincendo lo scudetto dimostrerebbero che questo campionato è svalutato. Leggere le formazioni per capire. Ai bei tempi loro, Cagliari, Verona, Lazio, Napoli avevano altra qualità.

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