Se il buongiorno si vede dal mattino le nuove amministrazioni scelte (con quanta lungimiranza si vedra') dagli elettori per governare Napoli e Milano promettono quanto meno di eccellere nella gara dei paradossi. Se infatti all'ombra del Vesuvio l'ex pm De Magistris ha inventato la risoluzione del problema dei rifiuti in cinque giorni senza inceneritori e discariche (e infatti, passati i cinque giorni sta annegando nella monnezza) la nuova giunta milanese deve fare i conti con un problema opposto, quello dei conti a posto. Ecco quindi il neoassessore al Bilancio Bruno Tabacci esprimersi anche lui nella divertente arte del paradosso e, in un'intervista a Il Sole 24ore, scacciare con fastidio il «problema» degli utili e delle riserve delle societa partecipate del Comune, che hanno consentito la chiusura in utile dell'ultimo bilancio del sindaco Moratti, inventandosi le «liberalizzazioni con il mantenimento del controllo comunale».
Prima ancora di parlare di numeri e di utili, si rende conto Tabacci di quale sia l'estrazione politica della giunta per cui si è affrettato a mettersi a disposizione? Ha provato a parlare con la base di privatizzazioni? Sa che questa parola provoca le convulsioni a chi proviene da un partito che si chiama «rifondazione comunista»? Da cosa pensa di cominciare, dall'acqua? Oppure preferisce proporre una centrale nucleare? Facciamo comunque finta che non esista il paradosso iniziale: Tabacci ci spiega che le entrate straordinarie non possono essere considerate per il pareggio di bilancio e che si deve perseguire la stabilità delle entrate e delle uscite correnti perché gli utili con cui la Moratti ha fatto segnare il proprio avanzo sono effimeri. Benissimo, ma o le societa' comunali sono ben gestite e hanno utili e patrimonio (e allora non vanno considerate come un beneficio una tantum caduto dal cielo) oppure sono decotte e spremute (e allora sarebbe interessante sapere chi diamine potrebbe privatizzarle lasciando per di più il «controllo al Comune». Torino, che in quanto a debiti non è seconda a nessuno, puntella il bilancio con 70 milioni all'anno di addizionale Irpef spremuti ovviamente ai soliti che già pagano abbondanti tasse.
Claudio Borghi
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