Asunciòn - Le previsioni elettorali sembrano essere state confermate in Paraguay. L’ex vescovo cattolico Fernando Lugo, ora alla guida di una coalizione progressista, è in vantaggio su Blanca Ovelar, candidata di quel partido colorado che da 61 anni detiene il potere nel Paese sudamericano. Con circa un quinto delle schede scrutinate il vantaggio di Lugo è abbastanza esiguo (circa 3 punti percentuali) ma conferma quello indicato nei sondaggi elettorali e negli exit-poll.
Lugo, 56 anni, ha lasciato la sua carica religiosa tre anni fa, dicendo di sentirsi impotente da quella posizione a vincere la battaglia contro la povertà dei suoi connazionali, e l’anno dopo ha avviato la sua carriera politica. Alla guida di un partito di centrosinistra (l’Alleanza patriottica per il cambiamento, Apc) sembra oggi avviato a diventare presidente del Paraguay. Lugo ha presentato se stesso come un indipendente, prendendo le distanze da altri capi di Stato latinoamericani di sinistra radicale come il venezuelano Hugo Chavez, il boliviano Evo Morales e l’ecuadoriano Rafael Correa. Gli analisti lo vedono più vicino ad altri leader di sinistra più moderata, come l’argentina Cristina de Kirchner o la cilena Michelle Bachelet.
Per il partido colorado che, pur essendo di destra, caso curioso, è simbolizzato dal colore rosso, si tratta della prima grande prova elettorale della sua storia recente. In sostanza ha mantenuto ininterrottamente il potere dal 1947, e non sempre legittimamente. Il Paraguay ha vissuto infatti sotto la dittatura di Alfredo Stroessner (morto in esilio in Brasile nel 2006) dal 1954 al 1989.
Il ritorno alla democrazia è stato guidato dal medesimo partito fino a oggi.Il Paraguay è uno dei Paesi meno sviluppati del Sud America, collocato in una regione senza sbocco al mare e chiuso tra i territori del Brasile, della Bolivia e dell’Argentina.
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