Parcheggio in Sant’Ambrogio con la benedizione dei saggi

Per gli esperti «non danneggia la percezione estetica dell’ambiente». Sopra gli scavi potrebbe nascere un boulevard

Il parcheggio di Sant’Ambrogio ha la benedizione dei «saggi». Quanto avviene nel sottosuolo «non danneggia necessariamente la percezione estetica dell’ambiente», che dipende «non dalla sua anima invisibile ma dal suo aspetto visibile». La Commissione consultiva, creata lo scorso novembre e composta dagli architetti Marco Romano, Alberto Ferruzzi, Gregorio Caccia Dominioni, Roberto Peregalli e dal professor Angelo Bugatti per affrontare le criticità legate sia alla costruzione del parcheggio in Sant’Ambrogio che quello alla Darsena, ieri ha consegnato al Comune il contenuto della prima relazione. E il pool di esperti, chiamati in causa dopo le polemiche scatenate sia dai comitati dei residenti guidati dall’ex assessore Giovanni Testori e dall’architetto Cini Boeri, che da una parte del consiglio comunale, già nell’incipit ci tiene a precisare che la Commissione «non ha alcuna veste per discutere la congruità tecnica del parcheggio sotterraneo». Ma non boccia gli scavi del Comune, anzi. Ricorda che «del resto» i silos sono stati scavati «da tempo sotto gli Champs Elysées a Parigi, sotto piazza Gutemberg a Strasburgo, sotto l’avenue de Tourny a Bordeaux senza danni alla percezione della loro bellezza». Tuttavia, «è necessario non solo preservare il carattere dell’ambiente antico il cui sottosuolo viene scavato, ma se possibile cogliere l’occasione per migliorarlo, per renderlo più bello».
I «saggi» sognano un ritorno al passato. Ripescano la pianta della piazza nel 1894, lo stradone percorso dai calessi nel 1734. Immagini a cui il Comune si deve ispirare per il restyling della piazza. Dovrà «venire ricostruita la cortina delle case davanti alla basilica, incautamente demolita per isolare la posterla», e la facciata delle case preesistenti «dovrà avere un aspetto antico». E propongono di realizzare, come nel passato, un boulevard alberato. «Era stato considerato dai nostri antenati adatto a una passeggiata - ricordano -: proponiamo di ricostruirla con due filari paralleli di alberi, dandole come fondale le colonne della casa tra via Sant’Agnese e via Terraggio». Una passeggiata «per definizione - sottolineano - non tollera traffico automobilistico», quindi non solo la sistemazione del terreno sopra il parcheggio «dovrà essere pianeggiante», ma il passaggio delle auto dovrà venire limitato allo stretto necessario per l’accesso alle case fronteggianti». L’input del Comitato è di partire dal parcheggio per una sistemazione «di più largo respiro dell’intera zona, valorizzandola come un insieme monumentale ed estendendo la fruizione fino a largo Gemelli».

Ecco perché il suggerimento diventa quello di estendere il parcheggio anche davanti alla caserma e all’università: gli accessi dovranno essere collocati dal lato di via San Vittore e lungo le vie Terraggio, Sant’Agnese e Santa Valeria.

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