
Parlare di cose serie facendo ridere non è di poco conto. Lo fa il festival del Parenti in trasferta al Teatro della Quattordicesima, per festeggiare la riapertura dello spazio di via Oglio (chiuso dal 2013), con un tema che è centrale per Andrée Ruth Shammah, "La Grande età", ovvero l'età in cui non si è più giovani, ma attenzione, non per insistere sulla solitudine. Racconta Shammah: "Noi cerchiamo la forza nella fragilità, parlando degli anziani parliamo sempre anche di giovani. Il tema è il nonno che sa quanto vale, che deve andare a trovare il ragazzo che ha bisogno, non il contrario".
La rassegna, dal 24 al 30 settembre, prevede pièce, film, docufilm, incontri, spettacoli pensati apposta per i bambini, ed è in collaborazione con la Fondazione Ravasi Garzanti, realtà milanese che si occupa di migliorare le condizioni di vita delle persone anziane e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della longevità. Si apre, mercoledì 24 settembre alle 19, con l'incontro "I custodi della memoria", che racconta vite e cambiamenti nei quartieri con Lorenzo Vitalone dell'Associazione Pier Lombardo, ed Elisabetta Donati, della Fondazione Ravasi Garzanti. A seguire alle 21 il primo spettacolo, scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari, con Paolo Hendel, e regia di Gioele Dix, dal titolo che parla da sé: "La giovinezza è sopravvalutata" (produzione Agidi) anche se Hendel non vuole essere frainteso e ironizza: "Sono comunque contento di essere stato giovane, mi sono trovato bene, mi è piaciuto e se mi dovesse ricapitare lo rifarei anche volentieri". Lo spettacolo si misura con "quella che Leopardi definiva la detestata soglia di vecchiezza" e cioè ansie, ipocondria, visite dall'urologo, la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni sulla "dipartita", i timori, le fragilità, errori di gioventù ed "errori di anzianità".
Giovedì 25 settembre alle 20,15 è la volta di "Terzo tempo", reading di Lidia Ravera (che è anche drammaturga con la regista Emanuela Giordano) liberamente ispirato al romanzo edito da Bompiani, con Lucia Vasini e Paolo Hendel (produzione del Teatro Franco Parenti con Agidi) che interpretano Domenico e Costanza, marito e moglie ultrasessantenni "separati ma vicini", che affrontano con spirito opposto il passaggio alla grande eta in un gioco comico e sentimentale senza però diventare la classica coppia in crisi.
Dal 28 al 30 Settembre sarà in scena Ivana Monti con "Una vita che sto qui" di Roberta Skerl, regia Giampiero Rappa, prodotto dal Parenti.
A Lorenteggio, durante la ristrutturazione di un palazzo popolare, Adriana, vecchia milanese scorbutica, difende il proprio fatiscente appartamento, rifiutando il trasferimento. Una storia raccontata in modo triste e ironico al contempo.