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Parigi, Salah sceglie il silenzio e non risponde ai magistrati

Nel primo interrogatorio dei giudici, il terrorista del Bataclan non risponde alle domande. Il legale: "Lo farà in seguito"

Parigi, Salah sceglie il silenzio e non risponde ai magistrati

Primo interrogatorio francese per Salah Abdeslam, il terrorista che il 13 novembre scorso era scappato in Belgio dopo gli attentati di Parigi.

I magistrati francesi lo hanno tenuto "sotto torchio" tutta la mattinata, ma lui ha scelto il silenzio. "Salah Abdeslam ha fin dall’inizio fatto valere il suo diritto al silenzio, rifiutandosi di rispondere alle domande del giudice d’istruzione", ha raccontato la procura di Parigi, "Ha ugualmente rifiutato di precisare le ragioni che lo portavano a fare un tale uso del suo diritto al silenzio. Ha rifiutato allo stesso modo di confermare le dichiarazioni che aveva precedentemente rilasciato davanti alla polizia e davanti ai giudici belgi".

Il terrorista 27enne oggi "non ha voluto parlare", ma ha detto "che lo farà in seguito", ha spiegato uno dei suoi avvocati, Frank Berton.

Abdeslam è arrivato poco prima delle 8 al palazzo di Giustizia francese e davanti al giudice si è lamentato delle condizioni di sorveglianza a cui è sottoposto in carcere, dove la sua permanenza in cella è videoregistrata senza sosta.

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