Parigi- Il sindaco di Lisieux, la città della Normandia celebre in tutto il mondo per il santuario di Santa Teresa, ha annunciato ieri la propria decisione: instaurare il «coprifuoco» per impedire ai ragazzi di età inferiore ai 13 anni di circolare nelle ore notturne. La parola coprifuoco è indigesta a una parte dei cittadini d'Oltralpe. Evoca brutti momenti della storia nazionale. Ma un'altra parte dell'opinione pubblica pensa soprattutto ai problemi notturni delle periferie urbane più disagiate: i danneggiamenti alle auto in sosta, i cassonetti della spazzatura dati alle fiamme, i fenomeni di bullismo di cui sono protagonisti gruppi di giovanissimi teppistelli.
Il sindaco di Lisieux è così arrivato alla sua conclusione: da oggi in poi i ragazzi con meno di tredici anni non potranno circolare sulla pubblica via tra le undici di sera e le sei del mattino. Altrimenti? Altrimenti ci arrabbiamo, dicono i membri della giunta comunale dei concittadini di Santa Teresa. Invece di porgere l'altra guancia, manderanno vigili, gendarmi e poliziotti a casa dei tredicenni nottambuli. I loro genitori saranno strigliati a dovere e magari dovranno pure pagare una multa.
L'idea della multa per chi non rispetta il coprifuoco ha cominciato a fare il proprio cammino una decina d'anni fa all'altro capo della Francia: sulla Costa azzurra e precisamente nel comune di Antibes-Juan-Les-Pins. Oggi Jean Leonetti, sindaco di questa celeberrima località balneare, è fiero dei risultati conseguiti col decreto municipale del coprifuoco. Eccolo dichiarare: «All'inizio la nostra intenzione era soprattutto quella di lottare contro l'uso dei minori nel contesto del traffico della droga. Volevamo anche stroncare il fenomeno dei ragazzini usati dagli adulti allo scopo di chiedere l'elemosina. Spesso sono i fratelli maggiori a mandare i bambini a vendere hashish o a tentare di commuovere i passanti. Adesso noi constatiamo con soddisfazione che il decreto contro il vagabondaggio notturno di bambini e ragazzini è entrato nelle abitudini della cittadinanza».
Anche in altre località della Costa azzurra i comuni hanno varato i decreti sul coprifuoco. In generale i sindaci si dicono soddisfatti, mentre le opposizioni dicono che le cose non sono poi cambiate in modo sostanziale rispetto a prima. La polizia è allarmata: «Questi giovani sono accomunati dal mito della guerra e dall’odio verso gli stranieri».La battaglia del coprifuoco riesplode all'inizio di ogni estate, ossia nel periodo in cui decine di amministrazioni comunali francesi, in generale di centrodestra, varano questo tipo di misure, destinate a rimanere in vigore per qualche mese. I più convinti sostenitori del coprifuoco sono i sindaci del partito del presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, l'Unione per un Movimento popolare (Ump), che vengono accusati spesso e volentieri dagli esponenti della sinistra di praticare la «linea dura» allo scopo di conquistare voti all'estrema destra, nelle vecchie praterie elettorali di Jean-Marie Le Pen.
Ma la polemica politica lascia il tempo che trova. La realtà è che - in Francia e non solo in Francia - aumenta il numero dei Comuni che si convertono alla logica del coprifuoco notturno per bambini e ragazzini, che non siano accompagnati dai genitori o da fratelli maggiori. Nella periferia di Parigi, la «banlieue» in cui esplosero gli incidenti di fine 2005, varie amministrazioni stanno praticando il coprifuoco in modo preventivo, sperando che l'esperienza del passato non si ripeta in occasione dell'attuale stagione estiva.
La Francia non è certamente sola nel varare misure che possono essere considerate come curiose da una parte dell'opinione pubblica nazionale e internazionale. Negli Stati Uniti sono state prese decisioni non molto diverse a livello locale. In Svizzera ci sono state polemiche, ma il problema è stato discusso.La stessa cosa è avvenuta in Germania, Spagna e nei Paesi dell'Europa settentrionale.
Una strada, quella del rigore, che nel nostro Paese è stata intrapresa con particolare decisione dal sindaco di Milano, Letizia Moratti.
L’ordinanza che porta la sua firma è di ieri: il capoluogo lombardo sarà il primo Comune italiano a punire con una multa da 500 euro gli under 16 sorpresi a bere alcolici in bar parchi, piazze e discoteche. Un record sul fronte della linea dura a cui ha concorso anche il vicino Comune di Monza che però, fino a oggi, prevedeva sanzioni solo per i titolari dei locali «rei» di vendere alcolici ai minori di 18 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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