Parini, liceali modelle per un giorno

IL CASO La scuola della Zanzara ha ospitato la sfilata di Chiara Boni. Al bando le okkupazioni e spazio a parrucchieri e truccatori. I compagni di classe? Depistati. In passerella anche la lettura di brani di Goldoni e D'Annunzio

Parini, liceali modelle per un giorno

Dalle occupazioni alle sfilate. Il liceo classico Parini si è rifatto il look, almeno per un giorno. I corridoi si sono trasformati in un backstage, con parrucchieri, sarte, truccatori, abiti, fotografi e curiosi. E pure lo storico giornale della scuola (lo Zabaione, che da qualche anno ha sostituito la storica Zanzara) da mensile di politica, satira, costume e società, si è dato alla moda. Ieri venti studentesse (con buona pace dei genitori «contrari alle contestazioni, ma divertiti dal fatto che sfilassimo») si sono sottoposte a trucco, parrucco e fitting e hanno calcato la passerella per Chiara Boni. Alte, magre - ma non come le modelle vere, qui hanno tutte una 40 - e belle come delle top. «Siamo emozionatissime», dice Sofia, 18 anni, mora, occhi scuri esaltati dal rimmel nero, appena uscita dal trucco. La sua amica del cuore Martina («siamo anche compagne di banco»), bionda e occhi verdi, è appena stata trasformata da un hair stylist di Coppola. Aspettano che mamme e papà le vengano a guardare scendere dalla doppia scalinata che porta alla celebre hall della scuola (quella di solito conosciuta per fatti di cronaca come l'allagamento di qualche anno fa). «È stato un po' difficile salire sui tacchi alti», confessa Camilla, studentessa della II A, «perché di solito siamo tutte in jeans e scarpe da tennis, o con gli stivali bassi» (quelli «flosci» imperversano fra le liceali). «Ma l'abbiamo fatto per divertimento, anche per staccare un po' dallo studio...», prosegue Martina, che a scuola ha voti alti, come le altre. A fare le modelle le ragazze del Parini infatti non ci pensano proprio. Anzi. Tutte pensano già all'università, e hanno le idee (quasi) chiare: economia, medicina, scienze politiche, «magari all'estero»-. Qualcuna ha già dimestichezza con la moda. Come l'ex pariniana Yulin, bellissima mora di 18 anni, modella part time fra magazine, book e cataloghi, «ma suono anche il violoncello, ho fatto per 10 anni la Civica di Milano». È stata lei il tramite fra le neo-top e la stilista, e il casting è opera sua. «Ci siamo conosciute tramite il figlio di un mio amico che frequenta il Parini», dice Chiara Boni, ma l'idea è nata prima: «Ho sempre pensato che questo liceo fosse una location fantastica, è un luogo storico da cui sono usciti personaggi come Strehler. E dato che c'era la location mi sembrava giusto non ingaggiare modelle ma studentesse». Detto fatto, il casting parte con il passaparola, e si presentano una cinquantina di ragazze. Le più fortunate sono qui. Sfilano a tempo sulla musica della band dei loro compagni di classe, interrotte solo dalle compagne di terza C - le redattrici del giornale - che leggono dei brani di Goldoni, D'annunzio e il Manifesto della moda futurista. Flash, fotografi, e centinaia di invitati - a sorpresa, anche la cantautrice Malika Ayane -, decine di imbucati (i compagni maschi «anche se li avevamo sviati...»), genitori e qualche prof. Strapieno l'ingresso, come il cortile, dove la stilista ha posizionato un mega schermo. Fasciate negli abiti della nuova collezione Petite Robe Noir (oltre ai tubini anche gli abiti lunghi, novità di quest'anno), tacchi vertiginosi ai piedi, le ragazze quasi non si riconoscono. E anche il giornale, distribuito agli ospiti, non si riconosce quasi. Oltre che parlare di moda (con interviste, editoriali e commenti degli studenti), si ripercorre la storia del costume.

Dall'archivio fotografico alle pagine dello Zabaione, ecco quattro foto di classi d'antan, dagli anni '60, agli anni '90, con relativi commenti. Quanto sono bon ton le ragazze di 50 anni fa, tutte in gonna, poi si vedono i jeans a zampa, e i piumini dei paninari. Ora si torna ad essere eleganti. Ma solo per la sfilata, «da domani ci rimettiamo i jeans...».

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