Roma - E sul dialogo Veltroni-Berlusconi, sulla riforma elettorale, torna all'acco (di Veltroni), il ministro della Difesa Arturo Parisi, prodiano in forte dissenso con il segretario del Pd. "Quello che non capisco - afferma Arturo Parisi - è come si possa da un lato sostenere che la legge, questa legge elettorale nascerebbe dalla necessità di accordarsi con Berlusconi, e poi leggo che secondo Veltroni all'origine di questo cambiamento starebbe il riconoscimento del fallimento di tutti i 13 anni della stagione del maggioritario aperta dal referendum del 1994, dal primo governo dell'Ulivo a quello attuale dell'Unione. Io penso esattamente l'opposto".
"Rovesciamento radicale della linea" "Ma credo tuttavia - prosegue il ministro della Difesa - che un rovesciamento così radicale della linea che ha guidato la stagione dell'Ulivo dovrebbe essere almeno messa al centro di un dibattito collettivo che coinvolga tutto il popolo dell'Ulivo.
Possiamo passare dalla stagione di 'un leader, una maggioranza, un programma di governo votato dai cittadini', a quella di 'un segretario, la maggioranza la decideremo in parlamento, e inevitabilmente anche il programma' senza colpo ferire? Possiamo ripeto sostenere per 13 anni che il processo di transizione doveva essere portato a compimento - conclude Parisi - e poi in poco più di un mese sostenere che è stato tutto un fallimento e bisogna tornare al punto di partenza?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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