Parla Ancelotti: «Percepivo cose strane Mi sentivo defraudato»

Una nuova puntata della battaglia sulle intercettazioni bis (diventate 225 con le integrazioni richieste dai pm e dalle difese di Moggi e Pairetto); il conferimento dell’incarico al perito Roberto Porto di trascrivere le conversazioni intercettate e non presenti nel fascicolo di giudizio (ci vorranno 60 giorni, dunque slitta a metà luglio l’inizio dell’inchiesta della Procura federale); l’acquisizione della trasmissione Matrix in cui Luciano Moggi ha parlato delle famose sim svizzere («Moggi ha fatto dichiarazioni confessorie in merito al possesso di schede estere», così i pm); l’attesa deposizione di Carlo Ancelotti. Ed è stato l’ex allenatore di Milan e Juventus, fresco vincitore della Premier League con il Chelsea, il protagonista principale dell’udienza del processo di Calciopoli.
In un’ora il tecnico emiliano ha ricostruito, rispondendo alle domande dei pm Narducci e Capuano, alcuni episodi del periodo che va dalla stagione 1999/2000 a quella 2004/2005. «Nessuno mi chiese se avessi delle preferenze su quali squadre incontrare nelle prime dieci partite», così Ancelotti che non ha confermato il sospetto di una «longa manus» di Moggi pure sul calendario quando lui allenava la Juve. Anche se poi ha sottolineato che nel campionato di Calciopoli «precepivo cose strane» e che da allenatore del Milan si sentì «defraudato» di fronte a una serie di episodi a sfavore. Poi l’allenatore del Chelsea ha parlato del rapporto «confidenziale fra Moggi e De Santis che però era caratterialmente più estroverso degli altri arbitri». La deposizione dell’allenatore è proseguita con la ricostruzione di un episodio relativo all’incontro Siena-Milan del 17 aprile 2005, terminato con il punteggio di 2-1. «In quell’occasione l’arbitro Collina - ha ricordato Ancelotti - annullò un gol di Shevchenko su segnalazione di un fuorigioco inesistente dell'assistente Baglioni. Rimasi esterrefatto per la decisione dell’assistente che considerai una scelta premeditata per danneggiare il Milan. Durante il viaggio di ritorno io e Meani (allora addetto agli arbitri del club rossonero, ndr) discutemmo della partita e del grave torto subìto».
E durante la sua deposizione, Carlo Ancelotti ha analizzato anche il famoso Perugia-Juventus del 2000, quando tra un tempo e l’altro ci fu un’attesa di un’ora e mezza. «Non ci furono errori dell’arbitro - ha raccontato - ma il fatto strano in una partita così importante fu quell’intervallo così lungo. Credo però che l’interruzione fosse dovuta a ragioni di ordine pubblico».


«Deposizione carina», il commento di Luciano Moggi sull’intervento di Ancelotti mentre sulla richiesta di revoca dello scudetto 2006 avanzata dalla Juve ha detto: «Doveva farlo prima, ma va bene anche ora». Nella prossima udienza, prevista per il 25 maggio, audizione di Roberto Mancini.

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