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Parla il papà di Renzo "Io non li perdono"

I due giovani che sabato scorso hanno travolto e ucciso il bimbo: "Non ci siamo accorti di cos'era successo". I genitori: "Giusto che paghino". Il legale del minore: "E' disperato". Il padre del piccolo ucciso: "Non si sono nemmeno presentati"

Parla il papà di Renzo 
"Io non li perdono"

Bormio - "Ma quale perdono! Quei due ragazzi, dopo aver investito e ucciso mio figlio Renzo, sono fuggiti e non si sono presentati in caserma nonostante i ripetuti appelli che abbiamo fatto sia io che mia moglie, come pure il procuratore della Repubblica di Sondrio, Gianfranco Avella". Sergio Giacomella, il padre del piccolo Renzo, il bimbo di 3 anni investito e ucciso sabato sera sulla pista ciclabile di Bormio, ha risposto così alle domande dei giornalisti.

Confessione Hanno confessato di essere i responsabili della morte del piccolo Renzo Giacomella e di avere avuto paura. Sono due ragazzi, uno di 17 e l'altro di 18 anni. "Non ci siamo accorti di quanto è successo. Poi, in un secondo tempo, abbiamo avuto paura a costituirci in caserma", hanno detto al procuratore di Sondrio, Gianfranco Avella, che ha coordinato l’indagine lampo dei carabinieri.

"Sono confusi" Secondo quanto ha raccontato l’avvocato del 17enne Giuseppe La Capria, il ragazzino è "disperato" per quel che è successo: "Lui e l’amico sono in uno stato confusionale, sono stati travolti anche loro da quel che è successo e sono traumatizzati. Questa vicenda ha colpito tre famiglie".

Il minorenne Il minorenne di Bormio, fermato con l’accusa di omicidio volontario ed omissione di soccorso, e condotto al Beccaria di Milano, lavorava come muratore in una impresa edile della zona e mai aveva dato problemi in passato ai genitori. Era lui alla guida della moto investitrice. Figlio unico, appena ha visto arrivare a casa sua i carabinieri per prelevare la sua moto da cross 125 di cilindrata ha subito mostrato spirito collaborativo. "Non ha esitato a confessare - spiega il suo avvocato Giuseppe La Capria di Bormio - perché dal giorno successivo al tragico incidente ossia quando si è reso conto che forse era stata la sua moto a causare la tragedia, aveva cominciato a stare male".

I genitori: "Giusto arrestarlo" "Siamo sconvolti – dice il papà del 17enne –. Non può essere diverso con quello che è successo. Ma è giusto che nostro figlio paghi le conseguenze dal suo irresponsabile comportamento. Ai genitori del povero Renzo, io e mia moglie, chiediamo umilmente scusa".

Il maggiorenne Il maggiorenne, Luca Martinelli, residente a Valdisotto, lo stesso paese del bambino morto, è invece studente e i genitori non si erano resi conto del suo coinvolgimento nel drammatico episodio.

Per lui, è scattato l’arresto per omicidio colposo e omissione di soccorso.

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