Parlamento egiziano: l’ambasciatore di Israele se ne vada

Il Cairo Il Parlamento egiziano, largamente dominato dai partiti islamici, ha votato ieri a favore dell’espulsione dell’ambasciatore israeliano dal Cairo e per l’interruzione dell’esportazione di gas naturale verso il confinante Israele.
La mozione è chiaramente un atto simbolico, perché solo il Consiglio militare, che detiene il vero potere in Egitto, è in grado di prendere simili decisioni. È quindi del tutto improbabile che il voto del primo Parlamento eletto liberamente dagli egiziani alla fine del 2011 abbia un impatto negativo sulle relazioni con lo Stato ebraico. La mossa però è un segnale del cambiamento profondissimo intervenuto in Egitto dopo la cacciata dal potere di Hosni Mubarak, leader assoluto per quasi trent’anni e alleato di Israele e dei Paesi occidentali. L’Egitto di oggi mostra verso Israele un atteggiamento sembre meno amichevole, e solo il ruolo chiave dei militari impedisce un totale cambiamento delle posizioni.

Il voto al Parlamento del Cairo ha approvato un rapporto della Commissione per gli affari arabi che afferma che l’Egitto «non sarà mai amico o alleato di Israele». Il rapporto descrive lo Stato ebraico «nemico numero uno della nazione».

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