Roma – Solenne celebrazione, a palazzo Madama, dei cinquant’anni della firma dei Trattati istitutivi della Comunità europea (al Quirinale mostra sui 5mila anni di storia europea). "È importante che questa occasione ci serva per guardare avanti e ispirare i cittadini con una nuova visione europea". Lo ha affermato il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Durao Barroso. "La missione dell'Europa è quella di promuovere la libertà, lo stato di diritto e i valori e gli interessi comuni dell'Europa al di là delle sue frontiere": questo, ha sottolineato il presidente della Commissione Europea "è il grande cimento per l'Europa del XXI secolo, un nuovo e migliore ordine globale". Barroso ha quindi sottolineato che è necessaria "una soluzione al problema del Trattato costituzionale" e che lo slancio per farlo si può andare a cercarlo anche nel suo passato, quando gli accordi del '57 rappresentarono in un continente devastato dalla guerra "la rivincita del dialogo sulla vendetta, del buon governo sulle armi".
Poettering: “Salvaguardare la carta costituzionale” La carta costituzionale europea dovrà essere “giuridicamente vincolante” prima delle elezioni del 2009. È questo il traguardo comunitario da raggiungere secondo il presidente del parlamento Europeo Hans Gert Poettering che lo ha indicato intervenendo a palazzo. “Il parlamento europeo - ha detto Poettering - vuole che la sostanza del Trattato costituzionale sia salvaguardata ivi incluso il capitolo sui valori. Tutto questo dovrà diventare giuridicamente vincolante entro le prossime elezioni europee del 2009”.
Andreotti: “Oggi c’è troppa pigrizia sull’Europa” “Specie ora che non c'è più non solo Breznev ma neanche l'Unione Sovietica, c'è troppa pigrizia internazionale sia nelle visioni che nei progetti politici”.
Il senatore a vita Giulio Andreotti, intervenendo al Senato non si limita ad un discorso di commemorazione ma critica gli europeisti di oggi ricordando il valore dei padri fondatori dell'Unione a cominciare da Alcide De Gasperi “i cui meriti non sono stati mai riconosciut”» e del quale Andreotti ricorda lo specifico ruolo nel favorire l'ingresso della Germania, e Gaetano De Martino, “un piccolo siciliano a cui va riconosciuto di aver fatto partire il progetto comunitario di convergenza continentale”.
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