"Giornata della memoria per i rom". E Avs attacca Salvini

"Siamo agli antipodi di Salvini". Così Luana Zanella, capogruppo Avs alla Camera, ha presentato una proposta di legge per la giornata della Memoria in ricordo del genocidio di rom e sinti

"Giornata della memoria per i rom". E Avs attacca Salvini
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Una giornata della Memoria per commemorare genocidio dei rom e sinti da parte dei nazisti avvenuto il 2 agosto 1944 ad Auschwitz e Birkenau. È questa la proposta di legge presentata oggi a Montecitorio dal capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella e dal primofirmatario, il deputato Devis Dori.

“Abbiamo bisogno di costruire una società a misura delle differenze, che non voglia omologare, ma rispettarle e includerle e questo si può fare attraverso la conoscenza dell'altro, recependola come importante per se stessi", spiega Zanella che chiede, inoltre, di riconoscere lo status di minoranza linguistica alla comunità rom che vive in Italia. Il capogruppo di Avs, poi, attacca il vicepremier Matteo Salvini che giustifica la scelta di inserire nel ddl Sicurezza la norma che prevede la detenzione delle donne incinte, “proprio sostenendo che lo scopo è colpire le donne rom borseggiatrici”. Secondo Zanella si tratta di “un bieco pregiudizio che non possiamo tollerare” perché “siamo – dice parlando a nome di Avs - ai suoi antipodi”.

“Dobbiamo costruire una società a misura delle differenze: a me non piace neanche tanto utilizzare la parola inclusione, perché inclusione spesso significa omologare", dice Zanella ricordando che aggiunge: "Se la differenza non viene vista, e viene impedita anche di agire in positivo nella società, questo è l'inizio della discriminazione”. La proposta di legge prevede che in occasione della Giornata nazionale tutti gli enti nazionali e locali e le scuole promuovano cerimonie, convegni e altre attività volte a ricordare il genocidio dei rom e dei sinti “e – dice il deputato Doris- a celebrare l'alto valore storico, morale ed educativo della Giornata”.

L’attore Moni Ovadia, in un videomessaggio, dice: “Sono trascorsi ottant'anni dal genocidio di rom e sinti e ancora non si è provveduto a riconoscere il loro martirio” perché “il nostro cosiddetto mondo civilizzato, in particolare l'Occidente, porta in sé ancora i semi del razzismo e del colonialismo, ed è molto grave”. Ovadia aggiunge: “Agli ebrei è stato riconosciuto il genocidio mentre a rom e sinti no, e questo perché gli ebrei sono entrati progressivamente nel salotto dei vincitori e si sono progressivamente omologati alla società dei vincitori occidentali”, mentre i rom e i sinti “hanno mantenuto il loro rilevante status di alterità, e questo è un grandissimo merito".

L’attore chiede che “tutti i pregiudizi, calunnie e volgari aggressioni” nei confronti dei rom e sinti finiscano e ricorda che esistono dei Paesi in cui queste persone “sono vicepresidenti delle Camere, intellettuali o anche semplicemente esseri umani”.

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