Quando la realtà ci offre un quadro contrario alle nostre teorie o si cambiano le idee o si cambia la realtà. Davanti all’operato dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni la sinistra mediatica ha optato per la seconda opzione. A seconda delle proprie teorie si può modellare la realtà. Così, durante l’ultima puntata di Otto e Mezzo, il programma di approfondimento politico condotto da Lilli Gruber ogni sera dal lunedì al venerdì, si è arrivati a dire che Meloni è “in difficoltà” e “isolata all’estero”.
Due opinioni legittime che, allo stesso tempo, non coincidono con i numeri della fiducia nei confronti della premier tra le mura nazionali e nello scacchiere internazionale. Tra gli ospiti in studio la Gruber ha deciso di incalzare fin da subito Giovanni Floris, giornalista e conduttore televisivo italiano. Tra le altre cose, conduce dal 16 settembre 2014 il programma televisivo Dimartedì su LA7.
Mentre si parla della premier, Floris non ci sta e replica dallo studio: “Meloni è isolata e in grande difficoltà sulla scena internazionale". Ma non solo. Mentre analizza la posizione internazionale di Giorgia Meloni, il giornalista la definisce “in mezzo al guado”. Insomma, la figura della premier italiana è derubricata a marginale rispetto allo scacchiere in politica estera, alle decisioni sulla guerra in Ucraina e in tutto quello che ne concerne.
Dello stesso avviso l’analista Lucio Caracciolo: “L’unità europea che Meloni invoca non esiste e non può essere costruita artificialmente. L’equilibrismo mantenuto finora, un profilo prudente tra le diverse posizioni internazionali, diventa sempre più difficile da sostenere”.
Secondo Caracciolo, non si può stare contemporaneamente accanto a leader molto diversi come Trump, Macron e Starmer. Meloni sarà quindi chiamata a una scelta, e se non lo farà, il rischio è che l’Italia diventi completamente ininfluente sul piano internazionale