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I Cpr, i legami con la sinistra e quello che Ilaria Cucchi non dice sul business sui migranti

La deputata attacca il governo Meloni. Ma gli appalti (generosissimi) per la gestione dei Cpr sono stati avviati dai giallorossi

I Cpr, i legami con la sinistra e quello che Ilaria Cucchi non dice sul business sui migranti

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A parlare di migranti questa volta è Ilaria Cucchi, deputata di Verdi e Sinistra che solo adesso si accorge dell’esistenza delle realtà "profit" che gestiscono l'accoglienza. "Ors Service Ag, una multinazionale fantasma per il territorio italiano - dichiara alla Stampa - ha però una società di lobby per rappresentare i proprio interessi addirittura in Parlamento". Uno stupore del tutto privo di senso. La società in questione è, infatti, una realtà commerciale l'egemonia della gestione di tutti i Cpr proprio grazie alla sinistra.

Appalti generosissimi

"Quali sono i suoi interessi? - si domanda la Cucchi - la risposta è tanto semplice quanto inquietante: la gestione con massimo profitto dei Cpr". In realtà la domanda che avrebbe dovuto porsi è un'altra. E cioè: chi ha permesso tutto questo? La risposta, per citare la stessa Cucchi, è "tanto semplice quanto inquietante": è stata la sinistra nel 2019 a scegliere la Ors come protagonista dell’accoglienza nonostante le numerosissime inchieste giudiziarie che coinvolgevano la società. Come già ampiamente documentato in passato dal Giornale (leggi quiocumentato), il fiume di appalti generosissimi sono iniziati durante il coverno Conte bis, quando al Viminale sedeva Luciana Lamorgese.

L'arrivo con i giallorossi

Come detto, quando viene scelta, la società citata dalla Cucchi ha già nel suo curriculum numerose accuse proprio riguardati la discutibile gestione dei centri per migranti in Europa. Nel mirino era finito soprattutto quello di Traiskirchen, in Austria. C'è un documento firmato da Amnesty International che denuncia la violazione dei diritti umani. Il 25 luglio 2018, quando al ministero dell'Interno c'è ancora Matteo Salvini, Ors Italia si iscrive alla Camera di Commercio. Tutto resta però in stand by. Fino al cambio di governo. Arrivati al potere i giallorossi la società, che fino al giorno prima era rimasta inattiva, inizia la scalata all'interno del business dell'immigrazione made in Italy. È il dicembre del 2019, appena mesi dopo l'arrivo di Lamorgese.

La Cucchi contro la Meloni

Nonostante i documenti, di cui ilGiornale è in possesso, dimostrino come la sinistra ha dato vita a questo business del profitto, la Cucchi tira in ballo il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: "Sono in grado di spiegarci come tutto ciò possa essere compatibile con i loro programmi di governo contro coloro che dall’immigrazione clandestina traggono profitto?". Un profitto che i governi di sinistra hanno portato avanti per anni. La lobby di cui parla nasce, infatti dall'accordo tra Ors e Telos il 6 ottobre 2020. Nel documento ufficiale di cui siamo in possesso si legge: "Telos Analisi e Strategie srl è stata incaricata con contratto a tempo indeterminato, stipulato in data 1°settembre 2020, di fornire la propria consulenza e rappresentare ove necessario Ors Management AG nella conduzione di un’attività di rappresentanza di interessi presso le istituzioni nazionali, regionali e locali sulle politiche dell’accoglienza, assistenza e dell’immigrazione". E la persona in questione è Marco Sonsini, partner di Telos che come mestiere fa, appunto, il lobbista di professione e lo fa, in questo caso specifico, per conto di una realtà che dell’immigrazione e dell’accoglienza ne ha fatto il proprio profitto. Del resto Ors Italia non lo ha mai negato.

Le interrogazioni parlamentari

Negli anni passati, al contrario di quanto afferma la Cucchi, in molti si sono accorti di quanto stava succedendo. Ci sono state, infatti, numerose interrogazioni parlamentari, principalmente da parte della Lega, e dirette all’ormai ex ministro Lamorgese in cui si chiedevano chiarimenti anche sulle dubbie modalità di aggiudicazione degli appalti vinti da Ors nei Cpr. Appalti che questa società ha sempre giocato al ribasso.

Di risposte, però, non ce ne sono state, probabilmente perché fin quando la sinistra era al governo non conveniva aprire il vaso di pandora.

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