«Parlo inglese (ma non solo) mi metto le ali e via...»

Michele Sessa è stato il primo ad essere arruolato

Michele Sessa è il primo «angel» di Dotstay. Ha 32 anni, è di Milano e lavorava in una multinazionale di Miami, dove si occupava di marketing e comunicazione. Rientrato in Italia, conosce Alessandro Adamo, fondatore di Dotstay, e si mette le «ali».

Che requisiti servono per fare «l'angel»?

«Essere amichevoli, parlare inglese e una seconda lingua; conoscere il campo commerciale e immobiliare, avere disponibilità di tempo. Queste le premesse per compilare il form online e inoltrare la candidatura».

In cosa consiste il tuo lavoro?

«Ricevo la segnalazione online della persona che cerca casa, la contatto telefonicamente per presentarmi, parlarci, capire chi ho dall'altra parte e quali sono le sue necessità, oltre che per organizzare la prima visita. Durante la visita conosco la persona, che comincio a seguire in tutto e per tutto, dalla visione della casa a eventuali esigenze».

Tipo?

«Di solito sono molto agitati, nervosi, preoccupati per la casa e non solo. Il bravo angel deve aiutare nella ricerca, ma anche rassicurare chi l'abiterà».

Cosa li spaventa?

«Le fregature».

Cosa cercano?

«Le ragazze la sicurezza; i ragazzi, i dettagli, come l'arredo moderno o il letto matrimoniale».

Situazioni complicate in cui si è trovato?

«Le

discussioni tra genitori e figli per la scelta della casa. O spiegare a uno straniero che, se mira a sistemarsi nei centri storici, non troverà mai appartamenti ipermoderni, ma case a ringhiera: per loro di scarso appeal».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica