da Milano
Enrico Bondi annuncia i ricavi dei primi due mesi dellanno di Parmalat (buoni) e le cifre sullindebitamento (meno buone): in un primo tempo la Borsa reagisce positivamente e il titolo raggiunge i 2,73 euro; poi la retromarcia con chiusura in calo del 4,21% appena sopra i 2,50.
Larretramento, però, secondo gli analisti, è da mettere più in relazione con i rialzi delle ultime quattro sedute (in totale più del 10%) e le relative prese di beneficio, che con la delusione per le parole dello stesso Bondi.
Le cifre illustrate dallamministratore delegato del gruppo di Collecchio sono confortanti per quanto riguarda i ricavi (cresciuti del 9,1% in gennaio e febbraio a 613 milioni). In aumento anche il margine operativo, passato da 38 a 45 milioni, con un incidenza sul giro daffari cresciuta dal 6,8% al 7,3%. In lieve aumento lindebitamento passato da 369 a 373 milioni. A pesare, ha spiegato la società, sono le attività legate al concordato: in pratica la nuova Parmalat continua a far fronte ai debiti di quella vecchia.
Il 2006, ha detto Bondi agli analisti, sarà comunque lanno decisivo: i vertici hanno come primo obiettivo quello di razionalizzare e semplificare la struttura del gruppo, accorciando la catena di controllo delle partecipate e concentrando lattività nelle aree strategiche. Poche o nessuna speranza di vedere un dividendo per lanno in corso. Il direttore generale Carlo Prevedini, ha detto che «sarà difficile» il ritorno alla cedola per il 2006. Bisognerà aspettare «forse» il 2007. Tuttaltro discorso, invece, la possibilità di un dividendo straordinario legata alle tante cause giudiziarie in corso. Su questo fronte ,però, bisognerà aspettare a lungo: i procedimenti italiani sono ancora tutti alla fase preliminare, mentre quelli americani potrebbero chiudersi, secondo alcune valutazioni, tra la fine del 2007 e linizio del 2008. Prima tappa importante sarà la discussione, il prossimo 4 aprile di fronte alla Consulta, sulla costituzionalità delle azioni revocatorie per 7,5 miliardi promosse dai nuovi vertici del gruppo.
Intanto Bondi (che in questi giorni ha anche il problema di gestire gli ormai tesi rapporti con il suo braccio destro Guido Angiolini, presidente del Parma calcio) si prepara ad illustrare i risultati e le prospettive del gruppo alla comunità finanziaria internazionale. In programma di sono una serie di incontri: prima tappa sarà New York, la seconda Londra.
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