Parmalat: Intesa pagherà 310 milioni

Si chiude un contenzioso che aveva portato ad azioni revocatorie e risarcitorie per 4,9 miliardi

da Milano

Parmalat e gruppo Intesa Sanpaolo hanno raggiunto «accordi transattivi di tutti i reciproci rapporti e pretese» precedenti al crac del gruppo di Collecchio: a fronte della rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili, il gruppo bancario pagherà a Parmalat 310 milioni.
È quanto comunicato con una nota congiunta, in cui si precisa inoltre che Parmalat ha concluso anche con Cariparma una transazione analoga per il corrispettivo di 83 milioni. Nello stesso contesto, si legge ancora, è stato raggiunto un accordo per la definizione delle azioni revocatorie nei confronti di Biverbanca, con rinuncia a tutte le azioni a fronte di un pagamento di 3 milioni. Analoghi accordi sono stati raggiunti tra Intesa Sanpaolo e Cariparma, da un lato, e il commissario del gruppo Parmatour e Parma Calcio oltre che delle altre società del gruppo ancora in amministrazione straordinaria, dall’altro. In questo caso, Intesa Sanpaolo pagherà in tutto 17 milioni alle amministrazioni straordinarie delle diverse società (di cui 12,5 a Parmatour) e Cariparma 7 milioni di euro.
Il gruppo bancario guidato da Corrado Passera (assistito dagli studi legali Benessia e Pedersoli; Parmalat si avvaleva dello studio Lombardi-Molinari) in una nota di precisazione «ribadisce l’assoluta correttezza dei comportamenti e la totale ignoranza da parte del gruppo stesso allo stato di insolvenza di Parmalat» e precisa «di essersi determinata all’accordo al solo fine di evitare le oggettive incertezze di un lungo contenzioso quanto mai complesso e anche in considerazione dei relativi ingenti costi amministrativi». In particolare, si legge nel comunicato, «l’accordo prevede che, con il versamento da parte del gruppo Intesa Sanpaolo della somma complessiva di 310 milioni, si intendono rinunciate tutte le azioni revocatorie già promosse, per circa 1,7 miliardi e tutte le azioni risarcitorie già promosse, per circa 3,2 miliardi di cui 1,9 in solido con un intermediario terzo». Complessivamente il gruppo pagherà 327 milioni, a fronte dei quali «sussistono fondi per circa 240 milioni costituiti nei precedenti esercizi». Quanto all’ex controllata Cariparma, «lo stanziamento di fondi per 90 milioni effettuato nei precedenti esercizi copre integralmente gli impegni assunti nell’accordo».


Intesa Sanpaolo sarà «ammessa al passivo delle società del gruppo Parmalat interessate dal concordato per un credito di 100 milioni che verrà soddisfatto mediante l’attribuzione a Intesa Sanpaolo di azioni e warrant di Parmalat, in ragione delle percentuali concordatarie stabilite per ciascuna delle società in concordato, per un valore corrente di mercato di circa 20 milioni».

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