Parmalat, si perde il dossier spedito a Londra

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Gianluigi Nuzzi

da Milano

La prossima udienza preliminare per l’accusa di aggiotaggio delle banche nel crac Parmalat perderà la posizione di Deutsche Bank AG London che, con ogni probabilità, verrà stralciata. Il motivo? Le poste hanno perso il dossier partito dalla procura di Milano che doveva essere recapitato al numero 1 di Great Winchester nella City. Ma per qualche disguido l’avviso di conclusione indagini preliminari non è mai arrivato. Si deve esser perso al di là della Manica. Gli inquirenti avevano scelto le Poste perché una vecchia circolare ministeriale impone il vettore pubblico ai corrieri privati. Ma è andata male. Con una magra consolazione che suona come una beffa. In procura infatti è arrivato un assegno delle Poste di rimborso per il disguido. La somma? Di ben 17 euro ma non è incassabile. È infatti intestato a Francesco Greco, attuale procuratore aggiunto reggente e non all’ufficio.

Greco dovrebbe incassare l’assegno e poi prelevare 17 euro dal suo conto per versarle su quello dei depositi del Tribunale di Milano. Ma leggi, leggine, circolari, perdita di tempo fanno scoraggiare chiunque e forse anche chi, come il Pm Greco, dovrà rappresentare l’accusa al processo milanese per i casi più eclatanti di aggiotaggio del nostro Paese.

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