Parmalat: Tanzi cita 33.550 risparmiatori

La difesa dell'industriale deposita in tribunale una maxi-lista di testimoni, in vista dell'inizio del processo per il crac, il 14 marzo

Parmalat: Tanzi cita 33.550 risparmiatori

Parma - Sono 33.500 circa le persone indicate nella lista testi che la difesa di Calisto Tanzi ha depositato questa mattina in vista del processo Parmalat che avrà inizio a Parma il 14 marzo. Tra i testi indicati della difesa dell’ex patron Parmalat ci sono i risparmiatori, tutti quelli che si sono costituiti parte civile nella fase udienza preliminare del processo perchè, ha spiegato l’avvocato di Tanzi Fabio Belloni, "sono portatori di una pretesa su cui il tribunale è chiamato a pronunciarsi". La difesa ritiene che, essendo partito tutto dalla emissione e collocazione dei bond presso i risparmiatori, sia indispensabile sentire in giudizio la versione delle migliaia di persone truffate. Sul fronte della Procura, sono state depositate le richieste di ammissione testi per 247 persone, per lo più dipendenti e imputati di reati connessi.

La scelta di presentare la maxi-lista, secondo la difesa di Tanzi, "non è una provocazione", ma una necessità logica dovuta alla volontà di spiegare il crac Parmalat partendo dal fenomeno della raccolta e collocazione dei bond del gruppo. La maggior parte delle persone che compaiono nella lista testimoni della difesa dell’ex patron è composta da risparmiatori che hanno acquistato titoli e obbligazioni della multinazionale di Collecchio.

"Cominciamo a capire chi come e dove ha provocato l’afflusso di denaro nelle casse di Parmalat e come in seguito si arriverà al passivo di 14 miliardi di euro - ha detto Fabio Belloni, uno dei legali di Calisto Tanzi dopo aver materialmente depositato in cancelleria a Parma i tre plichi con l’elenco dei testi -. L’ipotesi di reato relativa alla bancarotta può essere capita solo spiegando come questa massa di denaro con il tempo si è trasformata".

Tra i 33.550 testi, una cinquantina, se ammessi, sono quelli che si presenteranno in aula accompagnati da un legale perchè indagati in procedimenti connessi alla bancarotta Parmalat. Molti testi indicati dalla difesa dell’ex patron Tanzi, infatti, sono tutt’ora indagati nei «filoni» d’inchiesta aperti dalla Procura di Parma sulle banche coinvolte nel crac di Collecchio, mentre altri sono imputati in procedimenti paralleli al processo principale. Tra questi ultimi c’è il presidente di Capitalia Cesare Geronzi. Nella lista compaiono anche i nomi del governatore e alti dirigenti della Banca d’Italia e della Consob.

Non sono stati messi in lista i figli di Tanzi, Stefano e Francesca (hanno entrambi patteggiato in fase di udienza preliminare), ritenuti da Belloni "quarte linee rispetto al padre che resta epicentro di tutta la vicenda".

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