Parolacce De Sica: «Ma se Fini ha appena detto “stronzo” in televisione...»

Su una cosa Christian De Sica ha ragione: sulle parolacce si fanno troppi moralismi. Intervistato da Aldo Cazzullo del «Corriere della Sera» è sbottato: «Ma se Fini ha appena detto “stronzo” in tv! Il punto è che il film di Natale è lo specchio dell’Italia di oggi. Cambia come cambia il Paese, in particolare la sua borghesia». Più scivoloso l’esempio che porta per trovare una continuità con il cinema del padre: «Quarant’anni fa mio padre Vittorio faceva “Pane, amore e fantasia”, vale a dire il “Natale a Beverly Hills” dell’epoca». E le troppe parolacce, ci sono o no? «Sì - ammette De Sica -. Vado sempre a rivedermi al cinema (...). Ebbene, riconosco che nel film c’è qualche parolaccia inutile. E io non ho bisogno di parolacce per far ridere». Infine, la sua formazione politica: «Io sono nazionalpopolare.

Un attore davvero amato non dovrebbe dichiarare il proprio voto: appartiene a tutti (...). Ho avuto un’educazione di sinistra perché sono figlio di Vittorio De Sica, il regista di “Umberto D” (...). Purtroppo, l’intellighentzia di sinistra ha fatto danni enormi al Paese e alla sinistra stessa».

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