Cesena«Volta e Parolo sono da Nazionale». Lo diceva un anno fa Gene Gnocchi, a Il Giornale. Intendeva per la simpatia, per le gag nella sua trasmissione su Sky. Volta ha perso il preliminare di Champions con la Sampdoria, Parolo in azzurro ci è arrivato ieri, secondo convocato nella storia del Cesena: a oggi solo tre presenze per Ruggero Rizzitelli, con Azeglio Vicini, un quarto di secolo fa. Prandelli ha richiamato Santon, che Lippi aveva persino intenzione di portare al Mondiale. Nel centrocampo a tre di Ficcadenti, Parolo si piazza sulla sinistra, ha segnato un gol da 30 metri alla Lazio, all'andata, avviato il successo di Genova con la Sampdoria e firmato il 2-2 con la Juve. Accanto al capitano Colucci è un lusso per una provinciale, tant'è che il ds Minotti ne approfitta per supervalutarlo: «Trenta milioni». Il ct azzurro è molto reattivo alle indicazioni del campionato, a 26 anni Parolo è continuo. Di Gallarate, ha giocato nel Como, a Pistoia, Foligno e Verona. La scorsa stagione il debutto in B, promozione con Bisoli, nel Cesena ha segnato nove gol, dedicati alla fidanzata Caterina. «Per un anno - racconta - è in Galles, a Cardiff, con il progetto Erasmus. In regalo mi ha lasciato una serie di cucchiaini di cioccolato, uno per ciascuna partita». Carica energetica e scaramanzia. «Prima della Lazio non l'ho scartato e abbiamo perso. Sono contati, non prevedevo di arrivare all'Italia, comunque non dimenticherò più il rituale. Caterina mi ha aiutato nella maturazione».
Da Lega Pro alla Nazionale, l'opposto del predestinato Davide Santon, ferrarese nel giro azzurro dall'under 16 e a 17 già titolare in A. «Ha qualità fisiche incredibili - racconta -, doveva rimettersi in gioco sul piano mentale. Cambia molto passare dallo scudetto alla lotta salvezza, qui non si può sbagliare niente. Gli mancava la fame per conquistare il risultato a ogni costo, ce l'ha chi arriva dalla gavetta. Tornerà all'Inter più forte di prima».
Gerrard (Liverpool) è il modello di Parolo, che in ritiro si è portato il computer. Prandelli lo adocchiò tre anni fa, nell'amichevole Fiorentina-Verona: «Mia prima gara contro una squadra di A».
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