D omanda. Noi amiamo ritenerci il Paese più bello del mondo, di certo siamo il più ricco giacimento di attrazioni culturali, artistiche e naturali (anche se non è vero che metà del patrimonio Unesco è in Italia, è una buffa fake news a cui amiamo credere). In più abbiamo cibo e vino che chiunque ci invidia. Eppure nella classifica delle nazioni che incassano di più dal turismo internazionale siamo al sesto posto dopo Stati Uniti, Spagna, Thailandia, Cina e Francia secondo i dati Wto del 2016, ultimo anno disponibile. E siamo insidiati da presso da Gran Bretagna e Germania. E quindi ecco la domanda: perché? Stabilito che belli lo siamo davvero, che cos’è che è andato storto negli ultimi anni? La risposta arriva da Mantova, una delle città più belle tra quelle di media dimensione che costituiscono il vero tessuto connettivo della nostra identità culturale e anche turistica. Ebbene ieri, giorno di Pasquetta, tradizionalmente destinato alle gite fuori porta e peraltro baciato da un tempo buono o quasi ovunque, nella città dei Gonzaga una delle principali attrazioni turistiche, il Palazzo Ducale, era chiuso. Non per restauri ma per mancanza di personale. Non si è trovato un numero sufficiente di custodi disponibili a lavorare nel giorno di festa, malgrado l’incentivo economico. Il lunedì infatti è giorno di chiusura del monumento e una legge del 2016 stabilisce che in caso di giorno festivo i lavoratori non possono essere obbligati a lavorare e l’apertura è possibile solo su base volontaria. Insomma un monumento importante come la reggia dei Gonzaga, la seconda d’Europa dopo il Vaticano per estensione dei tetti, è in ostaggio della disponibilità di un dipendente. Se uno ha il pranzo dalla suocera, oppure vuole vedere il filmissimo di rete4, oppure vuole andare in un’altra città a vedere un museo concorrente, i turisti venuti anche da molto lontano se la prendono in saccoccia. Con conseguenze facilmente immaginabili non soltanto sul mancato incasso di uno dei giorni più propizi dell’anno, ma sull’immagine tutta del Belpaese. Immedesimatevi in quel gruppo di australiani capitato a Mantova che trova il monumento più importante chiuso nel dì di festa. Potremo biasimare i canguri se la prossima volta porteranno i loro dollari in Spagna o in Francia? Quello di Mantova era un disastro annunciato. Già da giorni infatti era noto che mancavano i numeri per l’apertura del Palazzo Ducale. E non per un’inezia: sarebbero serviti venti custodi, solo in quattro si erano resi disponibili. Per qualche giorno la protesta di albergatori ed esercenti e il tentativo di mediazione da parte del sindaco Mattia Palazzi (che ieri ha commentato: «Non deve più succedere») avevano fatto sperare in un miracolo, che però si è scontrato con il combinato disposto di una legge troppo garantista e della poca buona volontà dei singoli. Eppure una soluzione non sarebbe stata difficile da trovare. Come quella prospettata dallo stesso primo cittadino: «Se non si riesce in tempi celeri ad avere il personale che manca, bisogna avere risorse e la possibilità di immaginare di acquisire con ditte esterne il personale che serve in occasione di festività e della domenica». Tra le reazioni quella del vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli.
«Vergognoso e inaccettabile che una delle nostre maggiori attrazioni turistiche a livello nazionale in una giornata di grande turismo come questa non sia visitabile perché mancano i custodi perché il lunedì è il giorno del loro riposo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.