Eleonora Barbieri
Un Nobel dedicato alla luce: questanno il premio per la fisica è stato assegnato a tre scienziati, due americani e un tedesco, per i loro studi in campo ottico. Roy J. Glauber, professore alluniversità di Harvard, è stato premiato «per il suo contributo alla teoria quantistica della coerenza ottica». Il riconoscimento a John Hall (docente alluniversità del Colorado) e Theodor Hänsch (che lavora al Max-Planck-Institut für Quantenoptik di Garching) è invece dovuto al loro apporto «allo sviluppo della spettroscopia di precisione al laser» e, in particolare, per lelaborazione della tecnica del «pettine ottico di frequenza».
Uno dei tre, il tedesco, si chiama Theodor Hänsch ha insegnato a Firenze. Ed è lì, nella città di Giotto, che un giorno ha avuto lilluminazione che gli avrebbe cambiato la vita. Il fisico Massimo Inguscio, collega di Hänsch, racconta: «Lidea gli venne mentre passeggiava per Firenze e subito corse a verificarla in laboratorio, insieme a un giovane collaboratore». Lidea servì a realizzare uno strumento in grado di misurare la propagazione delle onde luminose, un fenomeno che avviene a una frequenza straordinaria, pari a un milione di miliardi di volte al secondo. Una settimana di lavoro, fianco a fianco con gli studiosi italiani.
«Lintuizione alla base del pettine di frequenza - ha spiegato Marco Bellini, un fisico dellIstituto nazionale di ottica applicata del Cnr di Firenze che ha collaborato con Hänsch - era di generare una sorta di righello di colori in grado di misurare tutte le altre frequenze». «Hänsch è venuto in laboratorio con me ad avvitare bulloni e a posizionare lenti. È andata bene al primo tentativo e, in poco tempo, abbiamo ottenuto un risultato sorprendente».
Grazie al «pettine ottico di frequenza», Hall e Hänsch sono riusciti a determinare i colori della luce di atomi e molecole con incredibile precisione. La tecnica ha trovato applicazione in numerosi campi, come sistemi di navigazione Gps, orologi ad altissima precisione, dispositivi per il posizionamento dei telescopi spaziali e per il controllo dei veicoli nel cosmo.
I due studiosi sono riusciti a misurare le frequenze della luce; Glauber ne ha indagato la doppia natura. La luce, infatti, è allo stesso tempo unonda (una radiazione elettromagnetica) e un flusso di particelle, dette quanti di luce o fotoni. Il merito del professore americano è quello di aver applicato la teoria dei quanti allottica, fondando negli anni Sessanta le basi della cosiddetta «ottica quantistica».
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