Marta Cerruti
Una donna che racconta unaltra donna. Un artista che racconta un altro artista. Catherine Spaak che racconta Edith Piaf. È quello che accadrà questa sera a Rapallo nellambito del Festival Internazionale di Valle Christi.
Dopo Alessandro Preziosi, Ugo Pagliai, Monica Guerritore e Ugo Dighero, unaltra celebre attrice porta la sua arte al Festival Internazionale di Valle Christi, giunto questanno alla sua quarta edizione. Questa sera andrà, infatti, in scena lo spettacolo di Catherine Spaak intitolato «Storie Parallele». Lattrice francese, questa volta impegnata anche nel ruolo di regista, ha creato un reading teatrale, con il quale narra i percorsi di vita paralleli di alcuni fra gli artisti francesi, che maggiormente hanno influenzato la sua adolescenza e la sua carriera dattrice. Un tributo a Cocteau, cui deve «la scoperta della musica classica», a Coco Chanel, da cui imparò «la scienza dellintelligenza femminile», ma soprattutto un tributo a Edith Piaf, al Passerotto.
«A Edith Piaf devo la creazione del mio immaginario sentimentale: le sue canzoni mi aprirono gli occhi sul mistero delle attrazioni fatali, la passione, le inquietudini sentimentali», con queste parole Catherine Spaak motiva il suo desiderio di render omaggio ad una cantante leggendaria, che tra gli anni 30 e 60 incantò il pubblico con la sua voce. Non bella ma dotata di un fascino immenso, donna fragile e minuta ma artista dotata di grande personalità, Edith Piaf diede voce, con le sue canzoni, a sentimenti e sofferenze, a passioni ed inquietudini legati allamore ed alla solitudine. Donna amata ma spesso abbandonata dai suoi amanti, cui tutto donò per avere poco in cambio, il «Passerotto» trovò nella sua vita tormentata uninesauribile fonte dispirazione per la sua arte e una insostituibile fonte di consolazione per se stessa.
A questa stella intramontabilie, Catherine Spaak ha voluto dedicare uno spettacolo composito, fatto di brani cantati, monologhi, letture e filmati. Un percorso di voci narranti, immagini e suoni in un allestimento scenico scarno ma ricco di simbologie suggestive.
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