Un presidente di Zona espulso dal suo stesso partito. Poi dimissionario. E un’alleanza che scricchiola. E incomprensioni e sgambetti. I rapporti fra il Pd e l’Italia dei Valori, un tempo alleati privilegiati, scontano anche a Milano gli effetti di quella che sembra una rottura annunciata. I dipietristi, già sul piede di guerra per l’esclusione della giunta comunale, sono arrabbiatissimi anche per la strana vicenda della Zona 7.
La storia inizia già all’indomani delle Comunali nel Consiglio di zona di Baggio, e l’abbiamo raccontata pochi mesi fa. In base agli accordi di coalizione, la presidenza toccherebbe ai dipietristi. C’è un problema: il presidente designato non viene neanche eletto. Il suo partito sceglie allora una consigliera con un bel gruzzoletto di preferenze e un profilo da dura: Elena Tagliaferri.
Il Pd, però, di lei non vuole saperne. E con gli altri alleati decide di portare questa «rogna» in casa Idv: designa il più giovane Fabrizio Tellini, esordiente, con un’ottantina di preferenze. Ma è uno sgarbo che l’Idv non può tollerare. I vertici del partito chiedono a Tellini di lasciare, ma lui non obbedisce: fra il partito e la presidenza sceglie la presidenza. E i suoi decidono che dev’essere espulso. Tellini ricorre allora per via statutaria contro la cacciata ma il ricorso non viene nemmeno preso in esame. Il resto è storia di questi giorni. Il presidente lascia il gruppo dell’Idv e passa al gruppo misto, per ora, domani chissà. E ora la zona 7 si trova con un presidente di 25 anni e senza un partito.
«Sapevamo che sarebbe finita così - commenta Marco Bestetti del Pdl - sapevamo che alla fine il contrasto con il Pd non si sarebbe sanato se non con questa ulteriore farsa dell’adesione al gruppo misto. Abbiamo un presidente senza esperienza, con 78 voti di preferenza e - caso più unico che raro - aderente al gruppo misto. Mi sembra minata la stessa affidabilità di questa maggioranza, che si è azzoppata da sola nel suo uomo più rappresentativo».
Tellini, da parte sua, mostra tranquillità: «Il mio partito - spiega - mi ha messo di fronte alla scelta e io ho scelto di lavorare per il Consiglio di zona. Penso solo a questo ora. Cosa penso dell’Idv? È il partito in cui sono cresciuto, e tanti mi hanno mostrato solidarietà, l’atteggiamento del commissario è stato incomprensibile e quell’espulsione è illegittima. D’altra parte il mio ricorso è stato rigettato appena due settimane dopo la mia uscita dal gruppo, dopo mesi di silenzio». La maggioranza, comunque, per Tellini regge: «Sono nel gruppo misto e questo è abbastanza insolito, ma ho la fiducia di tutta la coalizione». «L’altra consigliera - commenta Bestetti - è stata accontentata con la presidenza di una commissione.
Una commissione Nomadi che abbiamo sempre chiesto, anche perché è obbligatoria, e che ci hanno ci hanno sempre negato. Vuol dire che come contentino va bene. La maggioranza dispensa presidenze col manuale Cencelli ma se devono essere tenuti buoni con gli incarichi vuol dire che si stanno sfaldando».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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