PAT METHENY & BRAD MEHLDAU premiata coppia

Vederli insieme è una consuetudine ma mai una ripetizione, anzi, è sempre un evento per gli appassionati di jazz. Parliamo di Pat Metheny, 53enne chitarrista del Missouri, e di Brad Mehldau, 37enne pianista della Florida. Sedici anni di differenza ma molti tratti in comune, dalla voglia di esplorare nuove territori a quella di rimanere ancorati alle radici, dalla voglia di sperimentare al virtuosismo, al gusto per l’improvvisazione passando - come dice Metheny, «per l’affinità spirituale». I due si ammirano, perché Mehldau segue da tempo i voli pindarici di Metheny e il curioso chitarrista s’è subito interessato alla nuova star.
Stasera la coppia arriva al festival di Villa Arconati per un atteso concerto-dialogo tra grandi stilisti, esecutori e compositori. I due conoscono bene (e sono ben conosciuti) l’Italia; Metheny è un idolo da anni e Mehldau fu scoperto nel 1997 a Perugia, dove suonò in trio con Larry Grenadier al contrabbasso e Jorge Rossy alla batteria. Suonò per dieci sere, la prima seguito da una ventina di ardimentosi spettatori, l’ultima da diverse centinaia di appassionati che premevano per entrare nel piccolo teatro. Mehldau è considerato in coro dalla critica come il miglior pianista delle giovani generazioni, quello dal tocco di raro lirismo e perfezione, al vertice ormai da più di dieci anni (anche se il suo ultimo lavoro House On Hill e Love Sublime con il soprano Renée Fleming hanno lasciato qualche dubbio tra i suoi fan).
La premiata ditta Metheny - Mehldau ha inciso due album dove i duetti chitarra - pianoforte si alternavano a quelli in trio con Larry Grenadier, che questa sera sosterrà la sezione ritmica insieme alla batteria di Jeff Ballard. «Ammiro Mehldau dai suoi esordi - ricorda Metheny -; un giorno suonavo con Joshua Redman e lui mi disse: «Ho ingaggiato un giovane pianista eccezionale». Poi ho sentito un pezzo di Brad alla radio, mentre guidavo. Mi colpì come un pugno, tanto che dovetti accostare e fermarmi per ascoltarlo, e da allora è diventato una fonte d’ispirazione per me. Ha un linguaggio nuovo, interpreta l’armonia creando un’idioma personale. Inoltre sviluppa un sistema compositivo unico usando contemporaneamente diverse tonalità».
Dagli album sono uscite composizioni di Metheny come Summer Day e Find Me In Your Dream dedicata alla moglie e parecchi brani del pianista come Annie’s Bittersweet Cake, Legedn, Unrequited. In concerto ci sarà spazio per questi pezzi e per altri in quartetto come Say the Brother’s Name e Ring Of Life in quartetto, con grande spazio all’improvvisazione e al dialogo antifonale. Ritmo, melodia, colorismo, poesia per uno show da gustare in attesa del nuovo album di Metheny (iperproduttivo) che ha da poco partecipato all’ultimo bellissimo album di Michael Brecker primo della morte del grande sassofonista.

«Brecker è stato una grande perdita per il jazz; molti hanno cercato di imitarlo - sottolinea Metheny - ma c’è un solo Mike Brecker e la sua musica continuerà a segnare la strada dei suoni trasversali e di confine».
Pat Metheny & Brad Mehldau
Villa Arconati a Castellazzo di Bollate ore 21.30
ingresso: 35/40 euro

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