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Pato e pathos, fa tutto lui e mantiene la scia scudetto

Un sorriso e una smorfia di dolore. Fa tutto lui, Alexandre Pato, un progetto di fuoriclasse avviato sulla stessa strada di Kakà: quando ingrana, son dolori per le difese di qualunque latitudine. 14 (12 in campionato più i due gioielli di Madrid in Champions) i sigilli collezionati fin qui, a dispetto di un paio di insulti muscolari che pure ne hanno condizionato il rendimento. Dopo la batosta col Manchester, sono suoi i gol che consentono al Milan di tornare nella scia dell'Inter e di far vedere i sorci verdi a Mourinho. Due le prodezze balistiche di ieri pomeriggio, contro l'Atalanta: la prima su cross calibrato di Ambrosini, la seconda su assist millimetrico di Ronaldinho. Fin qui il sorriso del Milan e dello stesso Pato, restituito a una condizione più che promettente. Poi, a 20 minuti dai titoli di coda, nel corso di uno scatto perentorio, la fitta avvertita alla coscia destra, la mano portata a protezione e la caduta in campo aperto che fa pensare a uno strappo addirittura. Leonardo e i suoi hanno le mani nei capelli: ecco la smorfia del Milan. Più tardi, appena lo vedono rientrare negli spogliatoi con le sue gambe, le notizie provenienti dall'infermeria rossonera, scolpiscono un pronostico meno allarmante: stiramento o crampi. Per andare al sodo: fuori a Roma, sabato prossimo, in forse la partecipazione al ritorno di Champions League a Manchester. Se così fosse, sarebbe un colpo basso alle aspettative del club lanciatissimo nel pedinare i morattiani in campionato e un handicap enorme lungo la strada di Manchester. Fa tutto lui, Pato ma poi per richiudere in cassaforte la sfida con l'Atalanta, riaperta dalla percussione di Valdes, c'è bisogno di un artiglio di Borriello, abilissimo nel ribadire in gol la respinta di Consigli sul rigore, moscio e centrale, di Ronaldinho.

L'infortunio toccato a Pato mette in secondo piano la partita stessa e anche le parole di Galliani, «noi non protestiamo quando subiamo torti» che rintuzzano i veleni provenienti dall'altra sponda milanese.

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