Pato, Sneijder, De Rossi La A gioca in difesa: il gran colpo è restare

Pato, Sneijder, De Rossi La A gioca in difesa: il gran colpo è restare

Trattativa chiusa in meno di 12 ore, in mattinata Dario Canovi era a Parigi, nel pomeriggio Thiago Motta firmava fino al 2015 per il Paris Saint Germain che c’ha provato anche con Diego Milito. All’Inter 10 milioni, ingaggio da 2,5 al giocatore, stessa cifra che guadagnava ma con due anni di contratto in più che Moratti non intendeva garantirgli. Trasferimento chiuso da giorni ma annuncio bloccato dall’entourage Inter fino all’esito positivo delle visite mediche del colombiano Fredy Guarin fermo da due mesi.
Niente di sorprendente, è il mercato, tranne la forzata situazione in cui è rimasto prigioniero Claudio Ranieri che alle 13,15 parlando di Motta diceva: «L’ho convocato», mentre Canovi glielo stava vendendo. Più o meno quanto è successo al ds del Siena Giorgio Perinetti che per scaramanzia non parlava di Filippo Inzaghi che in quei minuti a Milanello dichiarava di rimanere, o il procuratore di Angelo Palombo che un paio d’ore prima della firma dell’ex centrocampista della Sampdoria con l’Inter garantiva l’inamovibilità del suo assistito. Oppure la Lazio che ha cercato Andrea Poli intrasferibile per precisa normativa in quanto già utilizzato da Samp e Inter. In attesa delle prime dichiarazioni di Thiago Motta che farà sapere ai parigini di aver sempre desiderato giocare in Ligue 1, il mercato ha vissuto le ultime ore sclerotizzate nonostante l’assenza di Carlos Tevez e lo scatenamento di Maxi Lopez, un fantasy che neppure una vigile mente disturbata sarebbe riuscita a produrre. Per noi è finita, per Carlitos inizia adesso. Ha una mega multa da pagare, il City sta studiando altre trattenute sulla sua paga settimanale e lo farà allenare con le riserve. Lui nel frattempo è rimasto con Malaga, Ajaccio e Qpr. Così il fido Kia Joorabchian ha abbassato la cresta e si è diretto da Sandro Rosell a proporgli l’Apache ma il no di Pep Guardiola è stato immediato, niente Barcellona per Carlitos. Probabilmente a giugno si farà sotto nuovamente il Psg ma dopo un anno di inattività in quale condizioni sarà Carlitos non lo può immaginare neppure il suo procuratore che tenterà qualcosa in Russia dove il mercato chiude il 29 febbraio. Senza dimenticare l’orgoglio Milan che ha tesserato Kingsley Umunegbu, un ’89, attaccante nigeriano del Chiasso ma ex giovanili rossonere occupando così il secondo posto da extracomunitario che parrebbe avere il solo scopo di tenere al caldo un posto per Carlitos.
Comunque dall’Inter è uscito Thiago Motta e poi anche Sulley Muntari in gentleman agreemen al Milan, patto informale basato sulla parola e in onore al buon vicinato. Ranieri si libera di un personaggio sgradito, Allegri riceve un centrocampista gradito. Branca ha tentato anche uno scambio Zarate-Palacio ma Preziosi l’ha bloccato. Tre colpi su tutti hanno raggiunto il bersaglio, Michele Pazienza all’Udinese, Simone Padoin alla Juventus e David Pizarro al Manchester City dove ritrova Roberto Mancini che lo aveva già allenato all’Inter. Fallito il trasferimento di Keisuke Honda dal Cska alla Lazio, il club moscovita non ha accettato l’offerta di Lotito che si è buttato a pesce su Candreva, preso nell’ultima ora di mercato in prestito con diritto di riscatto, come Santana che passa dal Napoli al Cesena. Filippo Inzaghi ha fatto outing: «Effettivamente ho pensato di andarmene, ma poi ho deciso di restare al Milan e sono felice anche se non giocherò». La Juventus dopo aver piazzato Amauri alla Fiorentina, ha sistemato anche Vincenzo Iaquinta al Cesena, poi ha prelevato dall’Ajax il centrocampista Oausim Bouy della scuderia Mino Raiola e strappato un’opzione per Miguel Veloso nell’ambito dell’operazione Ciro Immobile ora in comproprietà con il Genoa.
In fondo la serie A si è difesa, sono usciti Cissè, Pizarro e un nazionale azzurro che ha vinto tutto, neanche una tragedia. Non sono andati via i Kakà, Eto’o o Balotelli anche perché non avevamo calibri di questo livello, ma hanno rischiato grosso Pato, Milito, Sneijder e De Rossi.

Non sono arrivati il giapponese Honda e una vagonata di brasiliani tipo Nilmar, Romulo, Lucas, in compenso sono arrivati Juan Jesus dall’Internacional di Porto Alegre e Marquinho che onestamente erano praticamente sconosciuti e quindi se saranno due colpi, merito a chi li ha fatti. Le novità sono Eduardo Vargas, un cileno, Fredy Guarin, un colombiano e Emiliano Alfaro, un uruguaiano, di meglio non potevamo permetterci.

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