Patto contro la crisi, un fondo per aiutare i commercianti che rischiano di chiudere

(...) di 6-7 milioni per le piccole e medie imprese, e come amministrazione aggiungeremo un altro milione e mezzo. Inviteremo gli altri attori a fare la propria parte». Verrà creato un fondo a rotazione: «Daremo alle imprese in difficoltà la possibilità di rinegoziare i debiti che hanno con le banche, evitando così di chiudere». Per il progetto dei distretti invece (i primi 5 nel 2009, ma si arriverà nel tempo a 25) Palazzo Marino metterà a bilancio quasi 5 milioni. Il caso Sarpi però fa già discutere: i soldi per l’isola pedonale non sono stati inseriti venerdì scorso nel piano delle opere pubbliche per il 2009, ma i commercianti si ribellano e chiedono alla giunta di reperirli in altro modo per evitare che i lavori slittino al 2010 e che la ztl resti oltre il necessario.
Terzi fa presente che sul territorio esiste «un mondo produttivo di artigiani, agricoltori, piccole imprese che ha resistito alle guerre, a tante crisi finanziarie. Dobbiamo fare sistema per dare linfa nuova e aiutare le imprese a sopravvivere». Per «sponsorizzare» il settore artigianale il Comune creerà su internet un portale dedicato alle imprese milanesi. E vuole far conoscere di più anche le cascine: «Se i milanesi vanno a fare la spesa all’origine, possono spendere meno». Ovviamente, il Comune non tralascerà gli interventi diretti alle famiglie: dalla card per i giovani dai 16 ai 26 anni, con sconti in negozi, biblioteche, locali («l’80% vive in casa, quindi è un risparmio anche per i genitori»), le piscine gratis per gli over 60 da gennaio nei pomeriggi del weekend, e le tariffe bloccate negli impianti sportivi.
Applaude l’Unione di commercio: il segretario generale Gianroberto Costa spiega che i distretti commerciali «rivitalizzeranno porzioni della città dove il mercato per funzionare va sviluppato, anche attraverso interventi di arredo realizzati col concorso dei privati. Ma anche la città deve superare dei limiti, il centro la sera è deserto ma i negozi possono dare una spinta». Bene anche il patto locale, «creare ammortizzatori sociali sul territorio è una buona idea».
Non farà sorridere i milanesi invece il risultato di uno studio condotto dall’associazione Contribuenti italiani presentato ieri in anteprima: se le tasse locali cresceranno nel 2009 del 4,6%, la crescita più alta si pagherà nel capoluogo lombardo. Ogni abitante verserà ai propri enti imposte, tasse, tributi e addizionali varie per 2.302,94 euro, contro una media nazionale di 1.586,14 euro.

Ma oltre alle misure del Comune, il governatore Roberto Formigoni anticipa che dopo il pacchetto del governo anche la Regione lancerà «iniziative anti-crisi, tra cui interventi sui mutui e sul fondo affitti per le famiglie numerose e crediti di garanzia per le pmi». E il presidente della Provincia Filippo Penati promette «sostegni per il ceto medio».

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